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Rugby: Jesi 70 tra nuovo progetto, nuovi tecnici, stessi principi

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di Giancarlo Esposto


Presentati in conferenza stampa il nuovo piano di sviluppo del club jesino. Approdati al club anche due tecnici di fama internazionale: Ballarini e De Rossi.

"Siamo arrivati ad un punto di svolta, in cui avevamo bisogno di rinnovare alcuni aspetti ed evolvere. Il saliscendi della Seniores dalla B, la formazione dei nostri tecnici, tutti aspetti che abbiamo deciso di valorizzare, mettendo alla base di tutto i nostri giovani, a partire dal minirugby".Queste le parole del presidente del Rugby Jesi 70, Luca Faccenda, che si fa portavoce di 60 volontari "che lavorano con me, compresi anche gli allenatori che prendono solamente un rimborso spese. Abbiamo gettato le basi per crescere con un progetto tecnico triennale che non serva ad aumentare i numeri ma la qualità. Vogliamo dare un contributo sociale al territorio, con lo spirito di aggregazione che ci appartiene, proprio perché facciamo sport".

L'occasione per dotare il club di una nuova struttura tecnica organizzativa arriva con l'introduzione a livello federale di una nuova figura tecnica manageriale: il Responsabile Sviluppo Club. Faccenda ha individuato e incaricato Francesco Possedoni, ex giocatore, allenatore e ora appunto RSC: "L'obiettivo è di crescere con un progetto tecnico triennale orientato verso i piccoli, arrivare a 160 bambini - attualmente sono già 110, mentre il totale è di 230 giocatori, ndr -. Puntiamo ad avere una Under 16 che possa competere ai massimi livelli in un campionato Elite, l'unico a poter dare al giocatore un vissuto diverso da quello che ora ha e che il territorio attualmente non offre. Altro obiettivo è riprendere e mantenere la serie B".
Il club ha perciò pensato ad introdurre nuovi tecnici, "e questo non perché i nostri non siano bravi, ma perché il territorio non sempre ti offre tutto ciò di cui hai bisogno. Ernesto Ballarini ha sviluppato un bel progetto a Pesaro, lo abbiamo voluto non solo per aver raggiunto la serie A ma perché è un tecnico territoriale di federazione ed ha conoscenza della 18. Poi perché preparerà i ragazzi che andranno in prima squadra con la mentalità giusta".
La figura determinante è Marco De Rossi, come spiega Possedoni: "Porta quel valore aggiunto, con la sua grande esperienza, non solo ai tecnici ma anche ai ragazzi dai piccoli alla Seniores. Grazie ai suoi consigli, si sta già lavorando molto bene".

Presente alla conferena stampa di giovedì anche l'assessore allo sport del comune di Jesi Ugo Coltorti: "Due anni e mezzo fa avevo visto il sogno di un club che già lavorava in maniera eccezionale, meritava rispetto e sostegno.. oggi arriva la conferma che i progetti qui si realizzano. La cosa importante è che non vogliono solo aumentare il numero dei bambini ma migliorare le condizioni di vita di una città e dei suoi cittadini. Ed è un tema attuale, poiché si parla tanto di Health City .. il comune sostiene questa tipologia di città e sono soddisfatto del cammino intrapreso, parallelo a quello della amministrazione".

Ha subito sposato il progetto Marco De Rossi, ex giocatore nazionale e con tante esperienze da allenatore (tra cui anche la nazionale 7 femminile). "Tutti puntano a vincere il campionato, poi però manca la continuità. Mi sono stupito della struttura di Jesi e faccio i miei complimenti anche al comune", queste le prime parole di De Rossi, che supervisiona tutti gli allenamenti dal minirugby alla seniores. "Mi fa piacere lavorare al campo coi ragazzi e ho ritrovato Ernesto.. sono contentissimo del rapporto che sto costruendo con gli allenatori. Io posso portare la mia esperienza, dando consigli, ma imparo anche io qualcosa da loro. Il progetto non vuol portare il professionismo a Jesi, ma la professionalità dell'allenatore, che è un punto di riferimento. Si vuol costruire e mantenere, i risultati arriveranno sicuramente". De Rossi ci tiene a precisare che "sono pochi i club disposti a chiamare una persona da fuori che può anche criticare...sono stati aperti dal primo momento e ascoltano i miei consigli".

Anche Ernesto Ballarini, allenatore dell'U18, è entusiasta di essere approdato al club jesini: "Luca e Francesco mi hanno presentato un progetto interessante e basato sui giovani. Le parole hanno avuto riscontro sul campo e la realtà di Jesi si sta prospettando in crescita..i ragazzi hanno fiducia nei tecnici, che a loro volta ci tiene a crescere con umiltà e impegno. C'è grande fermento e sono contento di esserci, questa avventura si prospetta divertente e interessante".

Anche la squadra femminile è in notevole crescita: "La società inserendomi nel CdA - spiega Claudia Quaresima, responsabile della femminile e giocatrice - ha dimostrato di credere veramente nelle donne considerandoci un valor e aggiunto per questo club. La squadra formatasi in anno fa quasi per gioco ha raddoppiato le atlete e stiamo disputando la coppa Italia".

Ma queste non sono le uniche novità del Rugby Jesi 70: è stato inaugurato un altro nuovo progetto rivolto alla psicomotricita' dei bambini da 2 a 7 anni: si chiama Rugby Tots. Jesi è l'unica città ad averne uno, nel centro Italia. Lo spiega Faccenda: "Il nostro paese è secondo per l'obesità infantile dopo gli Usa e siamo tra gli ultimi sulla psicomotricita' infantile. Ecco perché abbiamo introdotto due classi che offrono giochi di psicomotricita' basati sul divertimento dei bambini insieme ai genitori, studiati sulla psicologia del bambino. Le lezioni settimanali e divise in trimestri. Finito il Rugbytots, sono pronti per qualsiasi sport".



Questo è un articolo pubblicato il 11-11-2017 alle 09:10 sul giornale del 13 novembre 2017 - 4132 letture