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comunicato stampa

Ambiente: lettera aperta del sindaco Seri agli studenti alla vigilia della grande manifestazione

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massimo seri

“Un giorno, in una foresta, scoppia un incendio. Ovviamente tutti gli animali: il leone, la giraffa, la tigre...cominciano a scappare per mettersi in salvo. Lungo il percorso il leone vede un colibrì, l’uccello più piccolo del mondo, volare in senso contrario, proprio in direzione dell’incendio.-“che fai? Sei impazzito? Non vedi che c’è un incendio? Ti vuoi ammazzare? Il colibrì risponde:-“ho un goccia d’acqua nel becco. Sto andando a spegnere l’incendio!” Il leone lo guarda quasi con disprezzo e si mette a ridere.-tu, così piccolo, pensi di spegnere l’incendio con una goccia d’acqua?” “No”, risponde il colibrì “io sto solo facendo la mia parte”.

Questo è lo spirito con cui dovremmo affrontare le problematiche ambientali, così come anche tanti problemi che spesso sembrano fuori dalla nostra portata.

Il 15 marzo 2019 ragazzi di molti paesi manifestano per pretendere dai governanti del mondo un impegno reale al grave problema del cambiamento climatico che sta portando pesanti conseguenze alla vivibilità della nostra casa, la Terra. Questa è un’occasione importante: la situazione ambientale è grave e c’è tanto da fare, ma noi dobbiamo evitare due trappole che in tutti questi anni hanno rallentato la nostra risposta a questi problemi:
1. il problema è troppo grande, non possiamo farci niente!
2. qualunque cosa io facessi sarebbe troppo poco, per cui è un problema che devono affrontare altri (come i governi, l’ONU, le grandi multinazionali)!

Nessuna di queste due cose è vera. La risposta ad ogni problema globale non può che essere una risposta collettiva, dove ognuno, come il nostro colibrì, fa la sua parte. Tutti siamo responsabili del problema, qualcuno di più, qualcuno di meno. Tutti dobbiamo essere parte della soluzione. E dobbiamo imparare a farlo insieme, non individualmente. Collegarci tra noi, condividere gli obiettivi, e agire insieme, come una comunità unita.

Quanto sia falso che non si possa fare niente ce lo dice la storia.

Voi siete cresciuti in un tempo e in un luogo dove tante scelte importanti sono state fatte e sono diventate patrimonio comune, condiviso e accettato.

Quando io avevo la vostra età non esisteva la raccolta differenziata. Buttavamo tutto in un unico cassonetto e tutto finiva in discarica. Oggi in discarica ci buttiamo solo una parte piccolissima dei nostri rifiuti, il resto viene riciclato.

Quando avevo la vostra età non esistevano piste ciclabili, e andare in bici era molto più pericoloso di oggi. C’è ancora molto da fare, ma stiamo lavorando affinché possiate camminare o andare in bici sicuri.

Quando avevo la vostra età praticamente tutta l’energia che usavamo veniva da fonti fossili e anche, all’epoca, da energia nucleare. Poi abbiamo detto no al nucleare e la produzione di energia rinnovabile è aumentata. Oggi girate per la città e vedete tanti pannelli fotovoltaici sui tetti.

Quando avevo la vostra età l’agricoltura era tutta basata sull’uso di prodotti chimici, su sostanze dannose per l’ambiente, per i lavoratori, per i consumatori. Anche qui, c’è ancora molto da fare, però è cresciuta una cultura di attenzione a cosa mangiamo e come lo produciamo. Sono nati tanti negozi e ristoranti che vi propongono prodotti biologici e anche i supermercati si sono dovuti adeguare.

Tutti questi cambiamenti non sono avvenuti per caso. Sicuramente non sono avvenuti perché qualcuno pensava che non si poteva fare niente e che dovevano pensarci altri. Sono avvenuti perché tanti piccoli colibrì hanno portato la loro goccia, hanno cominciato a chiedere e a praticare un diverso modo di fare le cose. Spesso anche scontrandosi con dei leoni che li deridevano o addirittura li contrastavano. Ma alla fine i colibrì hanno convinto le giraffe, hanno convinto le scimmie, hanno convinto gli orsi... e anche qualche leone.

I colibrì oggi sanno che l’incendio non è spento, che ci sono ancora tante gocce da portare, ma siamo in volo, tutti noi insieme siamo in volo, e adesso dobbiamo aumentare lo sforzo per fare di più e farlo più in fretta.

La mia amministrazione, in questi 5 anni, ha provato a “fare la sua parte”. E io lo so che dovevamo e potevamo fare di più. Però vi assicuro che di impegno ce ne abbiamo messo tanto.

Qualche goccia l’abbiamo portata. Ma ne servono ancora tante, e per questo penso che per chiunque dovesse governare Fano, l’ambiente non può più essere un tema tra i tanti, ma deve essere la lente attraverso cui fare tutte le scelte, il punto centrale da cui partire.

Per questo le settimane scorse, con tanti altri sindaci, sono stato a Bruxelles a firmare un Patto, assumendo anche per conto vostro una serie di impegni su come ridurre l’impatto ambientale di Fano.

Vi dico solo alcune cose che ho voluto per questa città e che penso dovrebbe mettere in atto nei prossimi 5 anni chi farà il sindaco a Fano.

Sui rifiuti, grazie al nostro impegno, abbiamo raggiunto risultati importanti nella raccolta differenziata. Voi, le vostre famiglie, siete molto bravi. Ridurre i rifiuti, significa anche sprecare molta meno plastica, a partire da quella dell’acqua minerale. Vuol dire scegliere prodotti con meno imballaggi. Vuol dire promuovere la vendita e l’acquisto di prodotti sfusi e alla spina. Vuol dire disincentivare il consumo di prodotti usa e getta, a partire, per esempio, dalle stoviglie in plastica durante le feste d’estate, come già stanno facendo, per esempio, a “Il Paese dei Balocchi”.

Sugli spostamenti abbiamo incentivato le persone a muoversi a piedi o in bicicletta proponendo il MetroMinuto, ovvero una mappa che misura il tempo del tuo spostamento da un punto ad un altro della città, così che senza prendere la macchina puoi risparmiare emissioni di CO2 ma anche tempo e denaro. Stiamo andando avanti su questo fronte cercando di aumentare gli spostamenti in bicicletta e ridurre quelli con mezzi motorizzati.

Sull’energia c’è ancora di più da fare, perché presi da altri problemi, siamo rimasti indietro. Gli edifici di proprietà comunale, anche molte scuole che voi frequentate sprecano energia di fonti fossili. Su questi edifici dobbiamo intervenire. Ristrutturarli, (abbiamo già eliminato l’amianto in tutti gli edifici comunali, a partire dalle scuole) ridurre la dispersione di calore, sostituire le fonti fossili con quelle rinnovabili. Allo stesso tempo, dobbiamo essere capaci di trasmettere l’esempio ai nostri cittadini, perché ognuno può ridurre il proprio spreco di energia.

Anche nella scelta degli alimenti dobbiamo mettere al centro l’ecologia. Promuovere l’agricoltura biologica. In questi anni lo abbiamo già fatto, introducendo molti prodotti biologici nelle mense scolastiche. E’ stata una operazione positiva che adesso andrà allargata. Dovremo fare in modo che chi coltiva i terreni di proprietà comunale, man mano lo faccia riducendo il proprio impatto ambientale, e un po’ alla volta, con incentivi e altre forme di sostegno, convincere anche chi coltiva terreni privati.

Insomma, abbiamo iniziato, anche come Comune, a mettere più attenzione alle questioni ambientali. Ricordiamocelo sempre, ogni scelta che facciamo è una goccia. Da sola vale poco, non spegnerà l’incendio. Ma noi non siamo soli. Voi non siete soli. Siamo una grande comunità che sta capendo cosa è davvero importante e vuole cambiare. Che di fronte all’incendio smette di scappare, perché quando ci si sente soli, per forza, si ha paura, quando si è insieme cresce il coraggio e la forza per compiere grandi imprese.



massimo seri

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-03-2019 alle 15:00 sul giornale del 15 marzo 2019 - 678 letture