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Operazione "Ishan": catturato un altro nigeriano

polizia uscita delle volanti 3' di lettura 05/03/2019 - La Squadra Mobile di Macerata nell’ambito di una ricerca senza tregua degli spacciatori che avevano occupato e si erano suddivisi il territorio di Macerata all’indomani dei gravi fatti avvenuti lo scorso anno ha catturato uno dei nigeriani destinatari delle misure cautelari eseguite nell’ambito dell’operazione "ISHAN" il quale era riuscito a sottrarsi alla sua cattura.

La Squadra Mobile diretta dalla Dott.ssa Maria Raffaella Abbate era da tempo sulle tracce dello straniero spacciatore ma gli uomini della Squadra Mobile erano riusciti a sapere che lo stesso era in Ghana e che avrebbe fatto ingresso in Italia.

Il cittadino nigeriano, I.O., classe 1995, pensando di potersi sottrarre ai controlli, grazie anche ai suoi numerosi “alias”, è stato riconosciuto e bloccato alla frontiera di Milano Malpensa mentre cercava di dirigersi a Napoli. Ad attenderlo c’erano i poliziotti dell’Aeroporto Milano Malpensa e gli operatori della Squadra Mobile di Macerata diretta dalla Dott.ssa Maria Raffaella ABBATE i quali, appena il nigeriano scendeva dall’aereo, lo bloccavano e lo traevano in arresto.

La complessa attività di indagine della Squadra Mobile, coordinata dal Procuratore Capo Giovanni GIORGIO, ha permesso di ottenere quindici misure cautelari emesse dal G.I.P. Domenico POTETTI. Tale operazione si inserisce in un più ampio contesto investigativo in cui lo scorso 19 Luglio venivano emessi cinque provvedimenti cautelari restrittivi.

Le indagini, particolarmente articolate, sono state realizzate con lo strumento delle intercettazioni telefoniche, l’impiego di strumentazione tecnica altamente sofisticata, presidi tecnologici di ripresa e di localizzazione, appostamenti, pedinamenti e personale sotto-copertura che, in forza della normativa esistente, in varie occasioni, ha acquistato sostanza stupefacente dagli spacciatori.

L’attività di indagine ha permesso, quindi, di accertare una fiorente attività di spaccio gestita da cittadini extracomunitari di origine africana, la maggior parte di nazionalità nigeriana i quali, in numerosissimi luoghi della provincia, cedevano sostanza stupefacente del tipo eroina.

I luoghi in cui i soggetti cedevano la sostanza stupefacente insistono nel comune di Treia e la sua frazione Passo di Treia nonché in numerose zone del centro cittadino come i Giardini Diaz, Parco Fontescodella, via Pace, via Roma ma soprattutto nei pressi di due istituti scolastici di questo centro: Scuola Enrico Fermi e Istituto Galilei, luoghi frequentati anche da minori che, in varie occasioni, erano loro stessi gli acquirenti della sostanza stupefacente.

Il contesto operativo si presentava da subito difficile per gli investigatori ma le tecniche di indagine adottate hanno consentito di documentare in modo inoppugnabile la rete di spaccio mediante l’utilizzo di strumentazione tecnica all’avanguardia come telecamere ad altissima risoluzione installate nei luoghi attenzionati.

L’indagine è stata condotta procedendo con l’escussione di circa cinquanta persone, con l’analisi del traffico telefonico di circa quaranta utenze, con accertamenti che hanno così permesso di accertare circa 1250 cessioni nella Provincia in tutte le ore della giornata e con clientela assai variegata.

Si trattava di un “commercio di sostanze stupefacenti al minuto” cedute anche a minorenni ed a “basso costo”.

All’esito dell’attività sono state emesse dal G.I.P. Domenico POTETTI quindici ordinanze cautelari personali di cui tredici concernenti la custodia cautelare in carcere e due divieti di dimora.

I destinatari delle quindici ordinanze di custodia cautelare sono in maggioranza nigeriani, regolari sul territorio nazionale con permessi di soggiorno per richiesta di asilo e motivi umanitari.






Questo è un articolo pubblicato il 05-03-2019 alle 11:19 sul giornale del 06 marzo 2019 - 265 letture

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