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La mamma di "Saccio": "I ragazzi di Corinaldo uccisi, come mio figlio, dall'omertà"

3' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


E' toccante e tremendamente vera la riflessione di Simonetta Pelliccia, la mamma di Francesco Saccinto, il giovane anche lui di Corinaldo, morto a 16 anni perchè travolto da un ubriaco al volante. La mamma di Francesco è accomunata alle madri delle sei vittime della Lanterna Azzurra dallo stesso strazio: quello della perdita di un figlio la cui morte poteva e doveva essere evitata.

La riflessione, che Simonetta affida ai social, è vera. è il pensiero che pervade tutti noi all'indomani di tragedie come quelli di Corinaldo (entrambi i drammi si sono consumati nella stessa cittadina) che fanno indignare e dovrebbero scuotere le coscienze per abbattere i muri di omertà e superficialità con cui quotidianamente ci imbattiamo.

"Anch’io ho perso un figlio. Anche io sono una mamma a cui è stato tolto l’Amore più grande della vita. Mio figlio Francesco, come Daniele, Asia, Benedetta, Emma, Mattia ed Eleonora, è stato ucciso dall’omertà, dall’irresponsabilità, dalla logica del ‘tanto cosa vuoi che succeda‘ che sembra essere la logica normale qui a Corinaldo. Tutti sapevano che l’assassino di mio figlio era una persona pericolosa, che era senza patente, che era sempre ubriaco e che si faceva di eroina...lo sapevano tutti ..eppure guidava tranquillamente. E una sera di settembre ha ucciso mio figlio! Stessa storia della Lanterna Azzurra: tutti sapevano che era una topaia, che durante le serate erano presenti più ragazzi di quanti ne potesse contenere, che le uscite di sicurezza non erano a norma per gestire quei flussi di persone , che all’interno girava droga e venivano tranquillamente serviti alcolici ai minori ... tutti lo sapevano ... E per tutti intendo tutte le persone/autorità che dovevano ospitare in sicurezza i ragazzi e a chi doveva verificare che i biglietti venduti corrispondessero all’effettiva capacità ricettiva del locale".

"Questi giorni ho rivisto scene a me familiari, ho rivisto le lenzuola bianche stese a terra su un asfalto a coprire corpi di ragazzini innocenti che noi adulti non siamo stati in grado di salvare. E quelli che fortunatamente si sono salvati devono ringraziare i ragazzi della loro età ...si ...è proprio così ...la salvezza ha il viso di ragazzini quindicenni che con tutte le loro forze, affrontando un mostro più grande di loro, hanno trovato la forza ed il coraggio di soccorrere, di tirare fuori, di salvare chi era in difficoltà!!! Eppure erano lì per vedere quel tipo di Sfera Ebbasta!! Sono esattamente gli stessi!!! Questo è quello che ci hanno insegnato in quella maledetta sera! E Noi adulti dobbiamo inchinarci e capire che adesso tocca a noi... tocca a noi lottare per avere giustizia, tocca a noi pretendere che chi ha sbagliato paghi (e non mi riferisco al denaro!!), tocca a noi pretendere che le serate dei nostri ragazzi siano gestite da persone serie e preparate".

"Non lasciamo che si spengano le luci su questa vicenda, che i responsabili la passino liscia anche stavolta, che si insabbi tutto perché ‘tanto che vuoi fare’! Stavolta no!!! Ribelliamoci! Facciamo sentire la nostra voce ed evitiamo che si ripetano queste disgrazie!!! Io lo devo a mio figlio e a quei poveri genitori di cui purtroppo conosco bene sentimenti e sensazioni di questi momenti. Lo dobbiamo a chi era coperto da quelle lenzuola bianche. Lo dobbiamo alla ‘gioventù buona’ della Lanterna che se lo merita. E se non facciamo così ...allora si che saremo tutti responsabili di quello che è successo e che purtroppo potrebbe succedere ancora!!! Impegnandoci tutti magari riusciamo a cambiare qualcosa".



Questo è un articolo pubblicato il 13-12-2018 alle 21:12 sul giornale del 14 dicembre 2018 - 13666 letture