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Nuova piscina, ecco come sarà: foto e dettagli

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Prima che le parole diventano fatti si passa sempre per lo step intermedio. La carta, il progetto. Soprattutto quando si tratta di un’opera grande, ambiziosa e tanto attesa. Come la nuova piscina, ad esempio, che comprenderà una vasca lunga 25 metri e larga 20 – per un totale di 8 corsie – oltre a spazi appositi per la riabilitazione in acqua, la preparazione al nuoto e le attività “baby”. Una struttura per la quale ci saranno anche sostanziali cambiamenti anche alla viabilità dell’area. Quella adiacente all’aeroporto.

Dopo quarant’anni di promesse e di aspettative tradite, questa potrebbe essere davvero la volta buona. Ma guai a chiamarla “piscina”. Il presidente della Fondazione Carifano Fabio Tombari lo ribadisce a ogni occasione. Lui preferisce chiamarlo “centro natatorio”. Una definizione certamente più calzante, perché esprime l’idea della grandezza del nuovo impianto. Che non avrà soltanto una vasca, bensì quattro. Ognuna con una funzione diversa. In più, alcuni ambulatori, un bar e forse un corner commerciale. Uno o più negozi, insomma. Tutto questo all’interno di una struttura pensata per avere la classe energetica più alta, la A4.

L’area complessiva sarà di ben tre ettari. È stata ceduta dal Comune alla Fondazione Carifano, e ora è qui, lungo via Mattei, che si svilupperà il nuovo centro natatorio, che verrà poi “restituito” dalla Fondazione al Comune con una concessione gratuita lunga trent’anni. La vasca più grande sarà lunga 25 metri e larga 21, completa di tribuna da 250 posti. La vera novità sarà l’ampiezza delle corsie: ben 2 metri e mezzo. In tutto saranno otto, per consentire a un buon numero di persone di nuotare nello stesso momento. Ma non è tutto. Oltre alla vasca pensata per l’aquagym, l’avviamento al nuoto e i piccoli gruppi, il progetto redatto dallo studio Amadei-Caverni-Gorine ne prevede anche una per i bambini da 8x5 metri. Ma il vero fiore all’occhiello – di cui Tombari, e non solo, è visibilmente orgoglioso – sarà la vasca per la riabilitazione in acqua (3x6,60 metri le sue dimensioni). Questa avrà un ingresso indipendente, e sarà situata a ridosso di alcuni ambulatori. Sei gli spogliatoi inclusi nel progetto, e ci sarà ovviamente spazio anche per gli uffici.

Ma chi gestirà questo nuovo colosso dello sport cittadino per il quale la Fondazione tirerà fuori ben 5 milioni di euro? A tempo debito verrà emesso un bando, ma le associazioni del settore fanesi si stanno già facendo sentire. Forti del fatto di “giocare in casa”, vorrebbero unire le forze per prendere in mano il tutto. D’altronde si tratta di una grande opportunità, anche perché sono previsti turni di lavoro che impegneranno anche venti persone alla volta. Ma a questo, come detto, ci si arriverà a tempo debito. Perché ci sarà da aspettare prima che la nuova piscina diventi realtà.

La tabella di marcia, però, è serrata e già tutta scritta. A gennaio partirà infatti la bonifica bellica dell’area, inevitabile proprio come per il parco urbano. A seguire ci si occuperà delle opere di urbanizzazione, perché non si può costruire qualcosa del genere senza ripensare in modo intelligente a strade e parcheggi. Ci saranno anche una pista ciclabile, un percorso pedonale con semaforo a chiamata e una piazzola di sosta per i mezzi pubblici. I lavori veri e propri partiranno a marzo, mentre si prevede che il nuovo centro sarà operativo da ottobre o novembre 2020.

Si tratta di un risultato che è frutto di un lavoro lungo e complesso, come confermato anche dall’assessore allo sport Caterina del Bianco, che ha ammesso di star vivendo uno dei momento più importanti per il settore che segue. “Questa novità – ha detto - darà dignità alla città di Fano e ai suoi 60mila abitanti. La nuova piscina sarà bellissima, situata in una zona pensata per lo sport, come dimostrano anche le attività svolte nel vicino aeroporto e nel centro Itaca”.

Si respira un clima di grande soddisfazione. “Questo progetto è conseguenza di una grande intuizione. Siamo arrivato fin qui contro tutto e tutti”, ha spiegato il sindaco di Fano Massimo Seri, ricordando la sua contrarietà a un’eventuale ubicazione della piscina in zona trave. “Qui è più strategica, perché utile a tutta la città, e anche se si pensa al futuro. La location scelta – ha continuato – possiede infatti lo spazio fisico per una possibile vasca da 50 metri”.

Comune e Fondazione guardano in avanti, ma soprattutto in alto. “Questo progetto – ha detto Tombari – nasce dopo aver visionato i migliori impianti d’Italia. Non abbiamo inventato nulla, ma abbia preso il meglio da ciò che c’è in giro e lo abbiamo messo insieme. Vorrei però dire qualcosa anche alla politica cittadina, di cui non m’interesso, ma io i giornali li leggo. E ho appreso che per qualcuno un impianto del genere sia troppo per Fano. Queste persone non hanno il pugno della situazione. Si pensi a Senigallia, che ha meno abitanti di noi ma ha già due piscine. Io amo questa città – ha concluso -, ma è un posto difficile. Ci sono delle rivalità interne che hanno sempre fatto perdere tante occasioni. Se c'è una cosa buona ma la fa qualcuno che la pensa in maniera diversa, allora questa deve essere attaccata per forza. Non dovrebbe andare così. Cerchiamo di voler bene a questa città”.

A seguire le foto della conferenza di presentazione del progetto e i render stessi della piscina che verrà, in esposizione a Palazzo Bracci Pagani dal 22 dicembre.





Questo è un articolo pubblicato il 29-11-2018 alle 12:25 sul giornale del 30 novembre 2018 - 2731 letture