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Buccelli (Fli): 'Care Liste Civiche, siete proprio convinte di essere così diverse dai partiti politici?'

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Alessandro Buccelli

Leggo in questi giorni, sulla stampa locale e su quella on line, dissertazioni politiche che mi lasciano perplesso. Da una parte quella delle Liste Civiche, le quali cercano di demonizzare in tutto e per tutto i partiti politici, da un’altra l’estenuante curiosità di altri di sapere il nome di chi firma un comunicato stampa a nome delle “LISTE CIVICHE” osimane con l’intenzione di dimostrare, da parte delle stesse di possedere un pluralismo sul quale però ho molti dubbi.

Sono d'accordo con Liberi e Forti quando dice che non è importante chi scrive ma cosa c'è scritto in un comunicato: contenuto, quindi, e non contenitore. Capisco anche come Liberi e Forti cerchi di criticare il “modus operandi” dei partiti politici. Ma quanto il suo, di modus operandi ad Osimo, si distacca da questi?

Andiamo con ordine. Liberi e Fort e Forza Osimo sono due liste civiche che, durante la campagna elettorale, non sono state in grado di presentare due liste distinte ed hanno convogliato, quindi, tutti i loro voti in una lista unica per poi poter dettare meglio le loro condizioni. Questa tattica politica, peraltro ineccepibile, ha infatti ha consentito loro di ottenere ben 2 ASSESSORI e il VICESINDACO, con gli stessi personaggi che hanno ottenuto poltrone negli ultimi 12 anni: quasi un quarto di secolo in due. Oltre ovviamente ai rappresentanti che hanno all’interno delle partecipate. Davvero niente male.

Altra considerazione: alle elezioni amministrative le liste a sostegno di Simoncini erano cinque. Oggi anche gli assessori sono cinque, ma perché non sono presenti in giunta tutte le liste che hanno contribuito all'elezione del sindaco? Un motivo l'ho spiegato sopra: proprio perché Liberi e Forti e Forza Osimo (ma dove cavolo si nascondono tutti questi “forzuti” osimani) hanno fatto una lista unica ma hanno chiesto (e ottenuto) posti per due liste.

Dimenticavo poi le Società partecipate. Anche quelle sono servite per collocare coloro che non potevano andare in Giunta, tanto è vero che la lista delle Libertà', ad esempio, non è in Giunta ma ha la presidenza di una partecipata.

Allora io mi chiedo: Le Liste civiche, che io notoriamente rispetto, in che cosa si differenziano da partiti? In nulla, direi.

Ancora. Esaminiamo i nomi di queste Liste Civiche
- Lista delle Libertà;
- Liberi e Forti;
- Forza Osimo;
- Osimo democratica:
- Patto sociale.

Tutte richiamano decisamente il rifermento ad uno schieramento politico nazionale e i meccanismi che ne regolano il funzionamento interno, soprattutto nella suddivisione dei “poteri”, le rendono tendenzialmente “casta”: casta locale, se si vuole, ma pur sempre “casta”. Ma sono loro ad aver vinto le elezioni e sono quindi loro a dover governare, avendo la possibilità di scegliere come e con chi.

Nonostante questo, però, non critico i Movimenti civici (come invece loro fanno con i Partiti tradizionali) perché ritengo che, comunque, la loro vicinanza al territorio e ai cittadini sia inequivocabile. Ma ugualmente inequivocabile è, allora, anche quello che ne consegue: che come le liste civiche sono lo specchio dei comuni, così i partiti politici sono lo specchio del paese.

Il modus operandi è praticamente lo stesso, nel senso che il binomio partito/liste civiche non è una dicotomia, ma entrambi i soggetti sono dei contenitori nei quali le persone perbene ed oneste, la meritocrazia, il pluralismo, l'imparzialità di governo e il rispetto per gli avversari dovrebbero poter sempre avere la meglio.

Per quanto riguarda i rimborsi elettorali, poi, è vostro vanto il fatto di non averli percepiti. Complimenti, ma la stessa cosa ha fatto FLI che non ha percepito un solo euro da quando è nato (e sono ormai passati due anni). Certo le Liste civiche esistono da più tempo, ma io domando: se foste stati anche voi nella condizione di avere rimborsi elettorali, li avreste rifiutati?

Non sarebbe forse meglio, allora, ragionare su una proposta seria per allineare e regolamentare i rimborsi elettorali ai partiti per dare la possibilità democratica a tutti di esprimere le proprie idee? A meno che non si voglia fare solo demagogia nell’estenuante ricerca di consensi.

Concludendo, care Liste civiche, siete proprio convinte di essere così diverse dai partiti politici?



Alessandro Buccelli

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-05-2012 alle 10:33 sul giornale del 03 maggio 2012 - 858 letture