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comunicato stampa

Anidride carbonica nel tratto di mare tra Senigallia e Fano, Cardogna interroga la giunta regionale

2' di lettura
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da Adriano Cardogna
Presidente del Gruppo Verdi, Regione Marche

adriano cardogna

Il Consigliere regionale dei Verdi, Adriano Cardogna, ha presentato una Interrogazione per chiedere alla Giunta regionale un impegno contro lo stoccaggio di biossido di carbono nel tratto di mare tra Senigallia e Fano.

“Siamo di fronte all’ennesimo rischio di scempio del mare Adriatico. Dopo la raffineria, i rigassificatori, le armi chimiche abbandonate, le trivellazioni, il trasporto marittimo oltre ogni limite di sostenibilità, l'inquinamento prodotto dai fiumi, l'urbanizzazione pressoché totale delle coste, ora anche il probabile stoccaggio di biossido di carbonio. Quanto ancora dovrà sopportare questo piccolo mare che ogni giorno di più, grazie all’uomo, rischia di morire? Forse è giunto il momento di dire basta” – afferma il Consigliere dei Verdi in Regione, Adriano Cardogna, dopo aver appreso che la Società Indipendent Energy Solutions, ha presentato istanza al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere una licenza di stoccaggio di biossido di Carbonio sotto i fondali marini nel tratto di mare compreso tra Senigallia e Fano.

Entrando nel merito della questione la direttiva dell’Unione Europea 2009/31 CE, tradotta in Italia con il decreto legge 162/2011 prevede il rilascio provvisorio di licenze per esplorare il suolo al fine poi di stoccare, in cavità sotterranee, il biossido di carbonio.

“Una ulteriore mazzata all’Adriatico – prosegue Cardogna – perché il metodo non dà garanzie alcune e il rischio che si corre è quello di trovarci tra qualche anno di fronte a fughe di gas tossico difficili da tamponare. Invece di impegnarci seriamente ad abbattere le emissioni di CO2 nell'atmosfera, pensiamo di immetterle sottoterra con costi altissimi e la soddisfazione della finanza internazionale e delle multinazionali.”

Cardogna per questo ha presentato una interrogazione in Consiglio regionale nella quale chiede alla Giunta di conoscere quali sono le sue linee di indirizzo e le sue strategie sulla presenza di questa istanza formulata dalla Indipendent e come intende attivarsi nell’ambito della Conferenza Stato – Regioni al fine di sollevare la problematica ambientale e turistica visto che il Decreto 162 prevede che prima di dare il permesso sia valutato il rischio di fuoriscita del gas e che non sussistono rischi rilevanti per l’ambiente e la salute. Come pure si intende agire in merito al fatto che lo stesso decreto prevede modalità di intesa con le Regioni interessate. “Il ruolo della Regione Marche dovrebbe essere determinato a questo proposito – conclude Cardogna – con una politica ambientale reale e conforme a quanto sempre affermato che il motore di sviluppo marchigiano e legato fortemente al turismo, alle sue bellezze naturali e alla conservazione e tutela del mare Adriatico. E di certo avere camere a gas sotto il nostro suolo non è certamente il modo migliore di raggiungere certi obiettivi.”



adriano cardogna

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-03-2012 alle 13:14 sul giornale del 10 marzo 2012 - 1250 letture