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Mergo: l'Assessore Lucchetti e la questione dell'Alta Definizione

manifestazione Alta Definizione Mergo 4' di lettura 25/03/2012 - La situazione dell'azienda di Mergo al centro dell'incontro voluto dal circolo del Pd di Mergo. Un'occasione per ampliare il discorso sul tema dell'occupazione e della crisi aziendale che sta colpendo la zona.

Domenica 25, alle ore 9, davanti all'ingresso dello stabilimento dell'azienda Alta Definizione di Mergo, diverse persone hanno partecipato alla manifestazione, organizzata dalle Rappresentanze Sindacali Unite e dal circolo del Pd di Mergo, in difesa dei posti di lavoro messi a rischio dalla crisi aziendale. La scelta del luogo non è stata ovviamente casuale, infatti la ditta Alta Definizione ha smesso la sua produzione nel maggio 2011, dopo diversi scioperi organizzati nel mese di aprile quando il consiglio di amministrazione aveva comunicato ai dipendenti che l'azienda sarebbe stata data in gestione ad altri. “Nessun incontro è mai avvenuto con questi fantomatici nuovi proprietari” ci racconta uno dei dipendeti della ditta presente oggi alla manifestazione “e quindi sono iniziati gli scioperi”. L'Alta Definizione ad oggi è chiusa ma non è fallita. La ditta ha iniziato la sua attività di estrusione e stampa di materie plastiche per imballaggi flessibili intorno all'anno 2000 con due soci fondatori: Roberto Vita e Francesco Casoli. Quest'ultimo deteneva un terzo dell'azienda fino al 2007, anno in cui è subentrato al suo posto Massimo Marchetti che si è presentato alle maestranze in qualità di amministratore delegato.

Durante gli anni successivi l'azienda non ha apparentemente presentato problemi. Il 2008 registra un buon fatturato, mentre il 2009 vede la perdita di alcuni clienti importanti ma nel 2010 il fatturato torna ad essere positivo. Il 2011 è l'anno in cui il consiglio di amministrazione decide di mettere in liquidazione l'azienda e gli operai in cassa integrazione. Ora, ad un anno di fermo della produzione, trovare qualcuno che prenda e riavvii l'azienda risulta difficile. Una proposta di concordato è già stata bocciata dal giudice e ai lavoratori rimangono sei mesi di cassa integrazione, dopodichè entreranno in mobilità. La situazione dell'Alta Definizione è stata la questione al centro dell'incontro-dibattito, svoltosi sempre in mattinata, organizzato dal circolo del Pd di Mergo intitolato 'Occupazione e produzione: quale futuro?' ed è stata anche l'occasione per parlare di altre vicende simili verificatesi nel territorio, una su tutte la recente chiusura della CBV Solex di Serra San Quirico, e della crisi aziendale in generale. Il Segretario Provinciale del Pd, Emanuele Lodolini, ha svolto il ruolo di mediatore della tavola rotonda resa possibile da diversi esponenti del Pd locale, in primo luogo Flavio Vai, capogruppo Pd al comune di Mergo, e Corrado D'Orazio, coordinatore del circolo Pd di Mergo, a seguire Stefano Giaccaglia, coordinatore Pd della Zona Montana e Massimo Costarelli, coordinatore Pd della Vallesina.

Il delegato RSU Alta Definizione, Claudio Zamporlini, ha esposto nel dettaglio la storia e la situazione attuale dell'azienda di Mergo fornendo l'assist al Segretario Filctem-CGIL di Ancona, Giuseppe Galli, per ribadire la loro posizione di forte contrasto rispetto alla riforma dell'art.18 dell'attuale governo. Infine sono intervenuti il Consigliere Regionale Pd, Enzo Giancarli, che ha sottolineato il pieno appoggio ai lavoratori poichè “la loro dignità non va messa in discussione” e l'Assessore al lavoro della Regione Marche, Marco Lucchetti, che ha fatto a tutti I presenti una panoramica attuale sul mondo del lavoro. “E' la prima volta che i marchigiani hanno a che fare con la disoccupazione. Purtroppo la competitività internazionale tende a rendere l'operaio senza dignità e senza diritti. Allora per non soccombere è necessario innovare, sviluppando la ricerca, e puntare sulla qualità”. L'Assessore conclude poi con una proposta: “Tornando alla questione locale dell'Alta Definizione sarebbe utile organizzare alcune iniziative concrete che coinvolgano i lavoratori, le parti sociali, le istituzioni e gli imprenditori del luogo per studiare, aguzzando l'ingegno, una possibile soluzione”. L'incontro si è concluso con gli interventi di alcuni sindaci dei comuni limitrofi che, al di sopra dei partiti di appartenenza, hanno contribuito alla tavola rotonda con le loro testimonianze sul disagio provocato dalla crisi aziendale nel nostro territorio.








Questo è un articolo pubblicato il 25-03-2012 alle 19:40 sul giornale del 26 marzo 2012 - 1091 letture

In questo articolo si parla di attualità, fabriano, vivere fabriano, Raffaela Cesaretti

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