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'Caso Carcere Montacuto', trasferiti i primi detenuti responsabili della rivolta

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Carcere di Montacuto

Sono stati trasferiti solo 13 della ventina di detenuti che tra giovedì notte e venerdì hanno dato il via alla rivolta nel carcere circondariale di Montacuto ad Ancona. La protesta, divampata apparentemente per la mancanza di riscaldamento e per il sovrafollamento delle celle, si sarebbe sviluppata tra celle incendiate, minacce con lamette e labbra cucite. Una vera e propria emergenza nel carcere del Capoluogo dorico ed ora quei 13 detenuti, dopo il provvedimento di allontanamento sono stati ufficialmente trasferiti.

Dopo l'isolamento, i detenuti coinvolti sono stati trasferiti sabato in altri carceri dislocati nella Regione. Si tratterebbe del carcere femminile di Villa Fastiggi a Pesaro, quello di Marino del Tronto e di Camerino.

Mancano all'appello il restante dei detenuti coinvolti nella rivolta e per i quali saranno presi al più presto dei provvedimenti. La problematica del carcere di Montacuto era stata diffusa dal sindacato di polizia penitenziaria già da settembre scorso, ma la denuncia vera e propria era sfociata sulla stampa solo più tardi, dove il segretario del Sappe Marche, Aldo Di Giacomo, aveva più volte denunciato a gran voce la situazione deplorevole, ma non solo. La solidarietà era arrivata anche dalla politica grazie a denunce ed interrogazioni.

Ad oggi sembra che la grave situazione dei detenuti, ma anche del personale di Montaccuto non si sia risolta, prova estrema la rivolta dei giorni scorsi. Ciò che si denunciava ieri, è oggi tutt'ora una realtà che continua di giorno in giorno ad aggravarsi. La protesta violenta causata da sovraffollamento e dalle condizioni di vita precarie dei detenuti sono state la scintilla che ha portato al caos e di sicuro non ha aiutato il fatto che il personale di polizia penitenziaria presente è carente rispetto al numero in esubero dei detenuti (un carcere che dovrebbe ospitare max 178 persone, si trovano all'interno ben 448 reclusi).

Forse questa carenza potrà essere a breve risolta con una maggiorazione di personale entro Natale, ma l'introduzione di nuovi agenti di polizia penitenziaria sarà solo un piccolo passo verso quella che dovrebbe essere la vera e propria soluzione di quello che ormai è diventato in Ancona e soprattutto in Italia il caso 'Carceri di Montacuto'. Proprio come ha detto il segretario del Sappe Marche Aldo Di Giacomo: "la situazione del carcere di Ancona, ormai è di interesse nazionale". Di Giacomo ha proseguito con la denuncia di questi atteggiamenti non giustificati della rivolta. Atteggiamenti che dovranno essere puniti in modo esemplare."



Carcere di Montacuto

Questo è un articolo pubblicato il 11-12-2011 alle 22:56 sul giornale del 12 dicembre 2011 - 2929 letture