Fiamme gialle di Pesaro, maxi-sequestro di materiale storico e archeologico per 3 milioni di euro

Fiamme gialle di Pesaro, maxi-sequestro di materiale storico e archeologico per 3 milioni di euro 2' di lettura 28/09/2011 -

Operazione Nummus: maxi-sequestro di materiale storico e archeologico effettuato dalla Guardia di Finanza di Pesaro. Denunciate a piede libero per ricettazione 9 persone e sequestrati oltre 1800 reperti per un valore di circa 3 milioni di euro. Un soggetto, che risulta dichiarare circa 18.000 euro di reddito, in circa un anno, ha incassato quasi 700.000 euro, vendendo monete attraverso eBay. GUARDA LE FOTO.



Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, nell’ambito dell’operazione Nummus, finalizzata a monitorare i siti internet per individuare la vendita di beni numismatici da tutelare, ha individuato, in diverse parti d’Italia, 9 soggetti che avevano illecitamente commercializzato monete e altro materiale di interesse storico e archeologico.

In particolare, i finanzieri hanno effettuato sette perquisizioni locali nei Comuni di Pesaro, Urbino, Fano, Tavullia, Gabicce Mare e Cattolica, che hanno permesso di rinvenire 1801 reperti tra cui monete, anfore, documenti storici e altro materiale, che sono stati posti sotto sequestro.

Precisamente sono state sequestrate: 1706 monete di epoca romana, greca e medievale, 5 anfore, 13 banconote papali e della Repubblica Romana, 1 messale in lingua latina risalente al ‘600, 20 documenti risalenti all’800, 46 fossili, 9 monili risalenti all’età preromana e romana, 1 mortaio in pietra, tutti di notevole interesse storico e archeologico. Inoltre sono stati rinvenuti 3 metaldetector e 1 paletta da scavo.

Esperti del settore hanno stimato il valore dei reperti in circa 3 milioni di euro, anche se nell’ambito del diffuso mercato del collezionismo il valore è difficilmente quantificabile. I soggetti coinvolti nell’illecita attività sono stati denunciati alle Procure della Repubblica di Pesaro e a quella di Urbino, che hanno coordinato le indagini.

Altre perquisizioni sono state effettuate in regioni del Nord Italia, dove è stato rinvenuto e sequestrato ulteriore materiale di interesse storico e archeologico; giova anche evidenziare che i finanzieri di Pesaro hanno accertato che un soggetto, che risulta dichiarare circa 18.000 euro di reddito, in circa un anno, ha incassato quasi 700.000 euro, vendendo monete attraverso eBay e riscuotendo i pagamenti effettuati con postepay.

In caso di condanna gli indagati rischiano pene severe, in quanto responsabili di ricettazione, violazioni in materia di ricerche di materiale archeologico e impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato.








Questo è un articolo pubblicato il 28-09-2011 alle 09:13 sul giornale del 29 settembre 2011 - 2483 letture

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