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Confartigianato: i saldi non funzionano. Esercizi del centro storico a rischio chiusura

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da Confartigianato Jesi

Confartigianato ancona

L’avvio dei saldi a Jesi è stato accompagnato dal grande evento della Notte Rosa. Un esordio con il botto, ma della durata di una sola notte; poi il calo delle vendite e ora: calma piatta. Diverse botteghe del centro storico stanno chiudendo i battenti. Confartigianato: I saldi non sono la risposta adeguata ai problemi del settore della distribuzione e al calo del potere d’acquisto delle famiglie.

Saldi flop. Venuto meno l’entusiasmo iniziale, i clienti si assottigliano, le vendite non vanno come sperato e diversi negozi temono, causa il mancato incasso, di non chiudere l’attività in pareggio, neanche per quest’anno.

“Il rischio di chiusura per molti è alto” –annota con preoccupazione Giuseppe Carancini responsabile Confartigianato Jesi. L’avvio dei saldi in città è stato accompagnato dal grande evento della Notte Rosa che ha portato in piazza gli jesini e ha richiamato visitatori anche da fuori. Una iniziativa a negozi aperti , tutta shopping e spettacoli, che, complici i tagli ai prezzi, ha avuto un ottimo riscontro anche sugli affari degli esercenti del centro storico. Un esordio con il botto, ma della durata di una sola notte; poi il calo delle vendite, ora: calma piatta, in pochi acquistano.

“Anche Jesi risente della contrazione di consumi che si sta verificando a livello nazionale – continua Carancini – Per questo non è realistico pensare che i saldi siano la “pozione magica” con cui risolvere i problemi alla base del settore della distribuzione. Il potere d’acquisto delle famiglie in questi difficili anni di crisi è stato lentamente ma profondamente eroso e ancora non siamo tornati ai livelli di guardia.”

Si stringe la cinghia. Le famiglie acquistano solo il minimo indispensabile, il risparmio è applicato anche ai generi alimentari e ai medicinali, ovvero alla fascia dei beni essenziali, tradizionalmente intoccabili. Eppure si è arrivati a questo. Per quanto i saldi propongano tagli, anche importanti, ai prezzi delle merci esposte, spesso non bastano per il consumatore medio, in particolar modo in un momento così difficile per i consumi. Questa è la situazione reale.

“I saldi non sono la risposta adeguata – conclude Carancini – Nonostante il taglio dei prezzi, nonostante il continuo anticipo della data di avvio dei saldi, nonostante tutto questo a fine anno molti esercizi non riescono a chiudere il bilancio in pareggio. Diverse botteghe del centro storico stanno già chiudendo i battenti e molte sono a rischio chiusura. È evidente che la formula dei saldi non funziona, o quanto meno, non funziona più. All’assalto agli sconti nella prima settimana segue tradizionalmente una fase di assestamento e quindi un recupero delle vendite a fine stagione, quando le percentuali di sconto salgono. Tuttavia la situazione attuale ha un carattere di eccezionalità ed è chiaro indizio delle difficoltà del settore e dei consumatori.”



Confartigianato ancona

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-07-2011 alle 15:04 sul giornale del 12 luglio 2011 - 866 letture