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comunicato stampa

Sorcinelli: 'Stupri e dintorni'

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violenza

A nostro avviso la violenza carnale, in modo particolare quella di gruppo e a carico di una ragazzina di soli 15 anni è un crimine fra i più odiosi. Pertanto ci meraviglia francamente che coloro che sono stati accusati di questo gravissimo reato siano ancora a piede libero. Va bene la minore età, ma crediamo che sia difficile che a 16 o 17 anni non si capisca la differenza fra bene e male, almeno per un gesto di quel tipo.

Non sono stati neanche previsti gli arresti domiciliari: così, in teoria, (ci auguriamo solo in teoria), la vittima potrebbe trovarsi a dover incrociare, magari in un’altra passeggiata al Lido, fra qualche settimana, coloro che ha accusato dello stupro. Non siamo a tutti costi dei forcaioli, però crediamo che sia ora di mettere qualche paletto. Il garantismo è una cosa che nessuno vuole mettere in discussione; il perdonismo però un’altra cosa: questa benedetta società si dimostra sempre più attenta alle esigenze dei colpevoli, che a quelle delle vittime. Finisce che probabilmente in troppi hanno la sensazione che si possa fare qualunque cosa, senza poi dover pagare il conto. Siamo alla cultura dello sballo, della trasgressione e della irresponsabilità.

C’è caso che, ove anche ritenuti colpevoli dal Tribunale, questi tre ragazzi non finiscano nemmeno in galera: tra la minore età, qualche attenuante, (che tanto si trova sempre), e infine con la legge dell’indulto, che continua a fare disastri, c’è caso che se la cavino con una lavata di capo…… Ma la povera ragazza, la vittima, i danni psicologici di quello che ha dovuto subire probabilmente se li porterà dietro per sempre….. Bisognerà pur dare un segnale, perché tutti capiscano, perché una simile violenza non si ripeta.

Certo un primo segnale sarebbe una condanna esemplare, perché i responsabili si rendano conto del male che hanno fatto e ci sia un forte monito per eventuali epigoni. Ma se in qualche modo la società, le famiglie, la scuole e i mass media non si decideranno di combattere la cultura dello sballo, è probabile che la situazione non cambi. Se alla fine un gran numero di giovani è convinto che sia bello e alla moda farsi e/o bere fino all’inverosimile, fino alla perdita di ogni controllo, è probabile che episodi di questo genere si ripetano, ovvero che alla ennesima rissa ad alto contenuto alcolico qualcuno si faccia male veramente; per non parlare del coma etilico e del rischio che qualcuno ci lasci le penne.

Insomma occorre che tutta la società affermi con convinzione che per divertirsi non occorre sballarsi con qualche sostanza chimica o con un abuso di alcol e nemmeno commettere qualche trasgressione. E soprattutto chi comunque sceglie queste forme di comportamento deviato deve sapere che riceverà il biasimo di tutti e pagherà il prezzo di quello che ha fatto. Fino a che non ci sarà questa consapevolezza, condivisa da parte di tutti, secondo noi è meglio seguire i consigli del Prefetto e valutare se sia opportuno o meno ripetere queste notti bianche.



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-06-2011 alle 11:28 sul giornale del 30 giugno 2011 - 653 letture