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Complanare: le ruspe abbattono alberi e tranciano cavi. I Messersì chiedono rispetto

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Le ruspe fanno tabula rasa di alberi, piante, arbusti e anche di cavi della telefonia. I lavori per la realizzazione della complanare e della terza corsia autostradale procedono a ritmo serrato ma le polemiche avanzano di pari passo.

Stavolta a chiedere rispetto delle regole e più attenzione è la famiglia Messersì, proprietaria dell'abitazione situata lungo l'Arceviese proprio di fronte all'area dove sorgerà il nuovo casello autostradale. Il progetto infatti prevede il ribaltamento dell'attuale casello nella zona di borgo Ferretti, a fianco della palazzina dei Vigili del Fuoco. Per questo sarà necessario realizzare una nuova maxi rotatoria lungo la provinciale per la quale è già stata espropriata una parte di terreno all'abitazione della famiglia Messersì.

La casa, già delimitata dal cantiere dei lavori, è circondata però da alberi, pianti e anche altofusti che in questi giorni vengono abbattuti dalle ruspe della Pavimental, la società incaricata da Società Autostrade di realizzare i lavori. Ma non solo. Ieri mattina duranti i lavori sono stati tranciati alcuni cavi della linea telefonica e così la famiglia è rimasta per diverse ore senza telefono. Una situazione che provoca rabbia ma anche sdegno.

Sono giorni che le ruspe stanno abbattendo tutti gli alberi da qui al Vivaio Conti, nostro confinante -lamenta Sandro Messersì- sentire il rumore degli alberi che cadano è davvero desolante. Il verde era fondamentale perchè ci proteggeva dallo smog e anche dalla visuale del traffico tanto più che ci troviamo all'interno di un'area definita parco fluviale. Ma non solo. Durante i lavori hanno tranciato il cavo della linea Telefonica ed ora siamo anche senza telefono”.

I Messersì chiedono chiarezza anche su altri punti. “La nuova rotatoria doveva avere una distanza di 17,5 metri dalla nostra abitazione ma le misurazioni sono state prese a partire dal muro di casa e non dal tetto che è la parte più sporgente e così ci sono stati sottratti almeno altri 3.5 metri -aggiunge Messersì- c'è poi tutta la questione legata agli indennizzi. I lavori sono a buon punto, le ruspe sono entrate a casa nostra e ad oggi nessuno ci dice nulla sul risarcimento che ci spetta e col sindaco non riusciamo più a parlare. Vogliono inaugurare il nuovo casello ad aprile ma se la situazione non migliora siamo pronti a bloccare i lavori e a ricorrere al Tar”.





Questo è un articolo pubblicato il 14-01-2011 alle 23:55 sul giornale del 15 gennaio 2011 - 2452 letture