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Referendum, si accende lo scontro: Sel denuncia CasaPound per i manifesti abusivi. Licheri: ‘Ignorano la legalità’

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In vista del referendum del 17 aprile, si accende lo scontro tra le forze politiche in campo nella battaglia sulle trivelle. La polemica in questo caso riguarda il gruppo pescarese di CasaPound, che pur non avendo partecipato attivamente alla campagna referendaria ha utilizzato spazi pubblici per lanciare messaggi politici.

L’iniziativa non è andata giù agli esponenti locali di Sel – Sinistra Italiana, che al contrario sono in prima fila per sostenere il ‘Sì’ alla consultazione. “Non hanno diritto agli spazi di affissione – si legge in una nota -, e hanno utilizzato abusivamente spazi pubblici pagati dai contribuenti per fare propaganda politica non inerente alla campagna referendaria”.

“Oltre a non aver aderito al comitato referendario e a non aver fatto campagna sul territorio – spiega il coordinatore provinciale Daniele Licheri – CasaPound ha affisso materiali in nessun modo inerenti. Le regole democratiche alla base della convivenza civile vanno rispettate da tutti: CasaPound, che tanto invoca la parola legalità quando parla di migranti, pensasse piuttosto a non essere la prima a violarle”.

“Per questo motivo – aggiunge Roberto Ettorre, responsabile della sezione pescarese di Sel - abbiamo presentato un esposto alla autorità competenti per segnalare il grave abuso dell'organizzazione neo-fascista. Saranno le stesse autorità preposte a verificare, e speriamo anche a punire, i responsabili di quanto accaduto”.

(nella foto, Ettorre copre un manifesto abusivo con una locandina che promuove il 'Sì' al referendum)



Questo è un articolo pubblicato il 12-04-2016 alle 13:48 sul giornale del 13 aprile 2016 - 767 letture