Punti Nascita, il ministro Lorenzin: "Le scelte in tema di sanità sono di competenza delle Regioni"

Ministro Beatrice Lorenzin 3' di lettura 25/02/2016 - Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin è intervenuta in merito alla situazione dei punti nascita marchigiani.

Nello specifico, chiamata a rispondere ad un'interrogazione della deputata Lara Ricciatti (leggi), la Lorenzin ha parlato dei tre reparti in chiusura a Fabriano, San Severino ed Osimo. "L'accordo è scaturito dalla generale consapevolezza di dover implementare le misure fondamentali per garantire livelli accettabili di qualità e sicurezza per la madre ed il nascituro - scrive Beatrice Lorenzin nella risposta all'interrogazione - Di particolare importanza è in tal senso la definizione del volume minimo di parti, che, secondo la letteratura e le esperienze in materia, costruisce conditio sine qua non per configurare le condizioni organizzative, di competenza e di expertice, necessare per la sicurezza del percorso nascite."

"In base a ciò - continua - l'accordo ha previsto la chiusura dei punti nascita con un volume di attività inferiore ai 500 parti all'anno, in quanto non in grado di garantire sicurezza per la madre ed il neonato, nonchè stringenti criteri per la riorganizzazione assistenziale fissando il numero di almeno 1000 parti all'anno. Va da subito chiarito che tale criterio non va ovviamente letto con accezione punitiva nei confronti della popolazione, poiché non scaturisce da mere finalità di contenimento della spesa, bensì dalla necessità di fornire alla donna ed al neonato un'assistenza di livello elevato. Tale garanzia può essere assicurata innanzitutto da adeguati standard operativi, tecnologici e di sicurezza, ma soprattutto dalla presenza, con livelli di operatività h24 intesa come guardia attiva, di personale qualificato cge, potendo seguire una casistica numerosa, è in grado di effettuare un corretto inquadramento dei pazienti accrescendo nel tempo la propria competenza. Ciò vale, ancor di più, rispetto ad eventuali situazioni di emergenza."

Il Ministro della Salute ha sottolineato anche che l'accordo prevedeva la possibilità di deroga per i punti nascita sopra i 500 parti all'anno in situazioni orogeografiche critiche, ovvero in presenza di aree notevolmente disagiate, a condizione però che in tali strutture siano garantiti tutti gli standard previsti per le UU.OO. ostetriche e neonatologico/pediatriche di 1° livello. "Il decreto ministeriale dell'11/11/2015 ha demandato al Comitato Percorso Nascita nazionale di esprimere un parere su questa richiesta di deroga, da parte delle Regioni con punti nascita superiori ai 500 parti all'anno - spiega il Ministro - Da interlocuzioni con la Regione Marche si è appurato che effettivamente sono in via di predisposizione gli atti normativi di disattivazione di questi due punti nascita. Si coglie l'occasione per ricordare - scrive ancora la Lorenzin - che, a seguito delle modifiche del Titolo V della Costituzione, che ha demandato alle Regioni la competenza legislativa in termini di organizzazione e realizzazione di risposte efficaci ai bisogni della salute di tutti i gruppi di popolazione, le scelte programmatorie e organizzativo-gestionali in tema di sanità sono di competenza delle Regioni. Il Ministero della Salute non entra nel merito delle scelte strategiche adottate dalle Regioni stesse, ma verifica il rispetto dell'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, in termini di appropriatezza e di efficienza nell'utilizzo delle risorse e la congruità tra le prestazioni da erogare e le risorse messe a disposizione dal SSN".






Questo è un articolo pubblicato il 25-02-2016 alle 15:08 sul giornale del 26 febbraio 2016 - 1017 letture

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