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Alessandrini fa marcia indietro sulla sicurezza? A Palazzo di Città compare uno strano avviso...

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Secondo Armando Foschi, ex assessore della Giunta guidata da Luigi Albore Mascia, non ci sono dubbi: Alessandrini ha fatto marcia indietro, e dopo aver lanciato per anni strali infuocati contro i tornelli posti dal centrodestra all’ingresso di Palazzo di Città, avrebbe finito anche lui per cedere alle crescenti esigenze di sicurezza.

“Il ‘Palazzo di vetro’ del sindaco Alessandrini oscura le finestre, mette le barriere e si chiude alla città – tuona Foschi -, da alcuni giorni è stato infatti ripristinato l’obbligo di lasciare i propri documenti all’ingresso del Comune, e di farsi censire prima di accedere agli uffici sovrastanti”.

“Nulla di eccezionale – sottolinea l’ex assessore - se non fosse che quell’ordine, riportato alla chetichella in un pezzo di carta appiccicato alla porta d’ingresso, arriva da chi per cinque anni ha fatto tuoni e fulmini contro i tornelli sistemati dal centrodestra, per poi smentire clamorosamente se stesso dopo appena 19 mesi di governo”.

Sempre secondo Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, il tutto sarebbe dovuto al presunto calo di consenso del Primo Cittadino: “Complici i risultati disastrosi degli ultimi sondaggi – spiega -, l’appeal con la città ai minimi storici e quelle proteste in piazza tanto fastidiose, il sindaco ha iniziato ad avere i nervi a fior di pelle. Diciannove mesi di governo sono stati più che sufficienti per fargli decidere di ripristinare i controlli sugli utenti che entrano in Comune”.

La soluzione adottata da Alessandrini però sarebbe decisamente orientata al ‘basso profilo’, visto che l’unica traccia della nuova disposizione sta nel foglietto di carta appiccicato alla porta d'ingresso, che tra l’altro non reca nessun timbro o firma (foto).

Ma il risultato non cambia: “Chi entra – attacca Foschi - deve fare il pit-stop in portineria, consegnare la propria patente o carta d’identità, comunicare in quale ufficio intende recarsi, attendere la verifica telefonica della portineria e, solo dopo l’autorizzazione dell’addetto, può superare la barriera. In altre parole, ha ripristinato quel controllo di ‘sicurezza’ tanto contestato quando a istituirlo fu l’allora sindaco Albore Mascia”.

“Solo oggi Alessandrini si accorge che in Comune c’è bisogno di ‘sicurezza’ – conclude -, peccato che non avvertisse la stessa necessità quando era un consigliere di opposizione e con i colleghi Del Vecchio, Fusilli e Blasioli era pronto a smantellare con il piccone quei tornelli che rappresentavano una barriera insopportabile... Una barriera che, secondo loro, impediva ai cittadini di partecipare alla vita democratica del Comune!”



Questo è un articolo pubblicato il 25-01-2016 alle 11:43 sul giornale del 26 gennaio 2016 - 515 letture