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Ostra: appalti irregolari per l'affidamento dei lavori, indagati due membri della Fondazione Moroni-Antonini-Morganti

3' di lettura
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di Sudani Scarpini
redazione@viveremarche.it


polizia

‘Abuso d’ufficio’ in merito all’affidamento dei lavori di adeguamento dell’impianto anti-incendio della Casa di Riposo e Residenza Protetta per anziani di Ostra, per un valore di 6000 euro, è il reato contestato dal Pubblico Ministero Marco Pucilli della Procura di Ancona al presidente e ad un consigliere della Fondazione Moroni-Antonini-Morganti, che gestisce l’omonima struttura.

I due indagati, interrogati nei giorni scorsi alla presenza dei rispettivi avvocati dalla Polizia di Stato di Ancona, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio è l’ultimo atto di un’indagine avviata lo scorso luglio sulla base di alcuni sospetti sul regolare svolgimento della gara di appalto riguardante i lavori di adeguamento.

Infatti l’attività investigativa è nata dal fatto che una delle tre ditte, ‘invitate’ a presentare un preventivo di spesa per partecipare alla gara, risultava molto ‘vicina’ a due consiglieri della Fondazione. Ma non solo. I successivi accertamenti avevano permesso alla Squadra Mobile di Ancona di appurare che la ditta sospetta, aggiudicataria dell'appalto, aveva avuto modo di presentare addirittura due preventivi di spesa: il secondo dei quali modificato, con l’intervento dei due membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, sulla base delle altre proposte, in modo da renderlo più favorevole rispetto a quelli delle altre ditte.

Pertanto le indagini, portate a termine dalla neonata "Unità Anticorruzione"- sezione della Squadra Mobile di Ancona costituita lo scorso giugno per volontà del Capo della Polizia che ha così voluto dare impulso al contrasto della criminalità dei "colletti bianchi" ed ai casi di corruzione nella Pubblica Amministrazione (la casa di riposo di Ostra è considerata bene pubblico in quanto il Consiglio di Amministrazione viene eletto dall’Amministrazione comunale in carica), hanno permesso agli investigatori, che nel corso della perquisizione autorizzata dalla Procura ha sequestrato la documentazione della gara di appalto ed accertato le violazioni contestate ai due indagati in materia di legge sugli appalti, di scoprire un altro episodio analogo.

La Fondazione, in un caso precedente, aveva affidato i lavori di ristrutturazione di 20 bagni, per un importo complessivo di circa 100.000 euro, a due ditte scelte direttamente dagli indagati, senza ricorrere ad una regolare gara di appalto e ad una procedura idonea a garantire la corretta concorrenza tra le ditte.

Inoltre, a casa di uno dei due indagati, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una pistola Beretta mod. 83/F munita di 5 proiettili. L’arma, regolarmente detenuta, sarebbe però dovuta essere custodita in un’abitazione ad Ancona.

Quindi l’indagato, destinatario della perquisizione, è stato denunciato anche per la violazione della legge sul possesso di armi in quanto non aveva denunciato la detenzione della pistola (ora sequestrata) al Commissariato di Jesi, all’atto del trasferimento in un'altra abitazione di proprietà.

Aggiornamento

Il 2 ottobre 2019 il Collegio penale del tribunale di Ancona ha assolto dall'accusa di abuso d'ufficio Raimondo Paradisi e Rosanna Peloni.



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Questo è un articolo pubblicato il 06-10-2015 alle 08:44 sul giornale del 07 ottobre 2015 - 1797 letture