Un senigalliese in Serbia, l'accoglienza ai profughi attraverso 'l'obbiettivo' di Enea Discepoli. Foto
SID citadina al confine serbo croato. Oggi mi sono riappacificato con i Serbi,con il luogo comune che li vede crudeli,nazionalisti e violenti,forse ricordo della guerra degli anni 90.
Dico questo dopo aver assistito oggi al tipo di accoglienza ai profughi ,un accoglienza efficiente e con un grande cuore sotto forrma di servizio navetta verso il confine croato e distribuzione di cibo e generi di conforto,non così posso affermare l’accoglienza dei Croati con il loro atteggiamento ottuso e militaresco…
Ho visto visi sorridenti e finalmente rassicurati lunghe file di uomini donne bambini che tutto sembravano che disperati (vedi foto),vicini alla tanto agognata meta. Sono contento per loro,mi sarei aspettato gente disperata,lacera e impaurita invece visi sorridenti,stanchi ma fiduciosi.
Domani mi avvicinerò al confine con l’Ungheria dove mi dicono che ci sono dei problemi e fili spinati,per oggi mi sento soddisfatto di aver cambiato il parere sui serbi e visto con i miei occhi che c’è speranza per questa gente che scappa da un paese,la Siria che amo profondamente.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-10-2015 alle 23:31 sul giornale del 05 ottobre 2015 - 1299 letture
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