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Bufera su Zaffiri (Lega Nord): "Gabrielli, per te olio di ricino"

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Sandro Zaffiri

Bufera dai risvolti nazionali sull'anconetano Sandro Zaffiri (Lega Nord) dopo il post rivolto al prefetto di Roma: "Gabrielli, per te olio di ricino".

Bufera sul segretario leghista di Ancona e neo vice presidente del consiglio regionale Sandro Zaffiri, dopo il post su Facebook pubblicato sul suo profilo e poi rimosso che attacca il prefetto di Roma Franco Gabrielli in riferimento ad un recente provvedimento preso riguardo alcuni profughi: "arriveremo, l’olio di ricino te ne daremo tanto".

A parlarne infatti sono stati persino i media nazionali, dopo le polemiche che non si sono fatte attendere soprattutto dal Pd. Primo tra tutti il presidente della Regione Luca Ceriscioli: "Le parole scritte sul profilo Facebook di Zaffiri non possono che essere condannate e stigmatizzate. Nessuno può permettersi di evocare pratiche fasciste, per di più se é un rappresentante delle istituzioni. É vergognoso e mi auguro possa quantomeno chiedere scusa al prefetto Gabrielli al quale va tutta la mia solidarietà e quella della giunta regionale per il lavoro che sta compiendo". "Espressioni inaccettabili" le definisce il presidente dell'assemblea legislativa Marche Antonio Mastrovincenzo. Fanno eco anche i parlamentari piddini, Emanuele Lodolini e Camilla Fabbri: se per il primo "Zaffiri, a pochi giorni dalla sua elezione a vice Presidente ha già superato il limite della decenza, toccando il fondo". Per la Fabbri si tratta di "irresponsabilità istituzionale" verso un ruolo che "dovrebbe richiamarlo ad un alto senso di responsabilità e rispetto verso i principi della Costituzione".

Sconcerto ed indignazione anche da parte di Gianluca Busilacchi, Presidente Gruppo PD in Consiglio Regionale Marche: "Condanno fortemente le frasi di inaudita violenza usate da Zaffiri: non sono degne in assoluto, a maggior ragione se a pronunciarle è un uomo delle istituzioni, che ricopre un’importante carica istituzionale, come è quella della vicepresidenza del Consiglio regionale”. E c'è chi già ne chiede le dimissioni a partire dal segretario stesso del Pd Marche, Francesco Comi che definisce l'uscita del leghista anconetano un'espressione che "dimostra il limite, umano prima ancora che politico".



Sandro Zaffiri

Questo è un articolo pubblicato il 20-07-2015 alle 12:05 sul giornale del 21 luglio 2015 - 1548 letture