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L'opposizione in piazza Garibaldi per bloccare l'abbattimento dei lecci ma i lavori partono

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Giù gli alberi di leccio in piazza Garibaldi. Con l’abbattimento di circa 60 piante, che saranno sostituite da alberi di Orniello, sono ufficialmente partiti i lavori di riqualificazione del comparto degli Orti del Vescovo.

Un’area compresa tra via delle Caserme, via Cavallotti ed il primo tratto dei Portici Ercolani di proprietà della Diocesi, della Fondazione Città di Senigallia (ex Irab) e dall'istituto diocesano, che vedrà la realizzazione di appartamenti destinati all’edilizia sociale, negozi e uffici con la ricostruzione dell’ultimo tratto dei Portici, e con la riqualificazione di piazza Garibaldi e viale Cavallotti. Un intervento partito ieri mattina con qualche ora di ritardo. Come preannunciato lunedì dai consiglieri di minoranza Roberto Paradisi e Luigi Rebecchini, l’opposizione si è presentata in piazza per scongiurare il taglio dei lecci. Oltre a Robecchini e Paradisi erano presenti anche i consiglieri comunali ed ex candidati sindaco Stefania Martinangeli, del M5S, e Giorgio Sartini di Senigallia Bene Comune.

ul posto, per controllare che non ci fossero problemi, oltre alla polizia Municipale e al comandante Flavio Brunaccioni c’erano anche alcuni agenti della Polizia. L’opposizione è arrivata in piazza di mattino presto, intorno alle 7 prima dell’avvio dell’abbattimento. I consiglieri hanno chiesto e ottenuto l’arrivo della Guardia Forestale che ha verificato i documenti in possesso della ditta incaricata. L’opposizione contestava il fatto che i lecci, alcuni dei quali non malati, potevano essere salvati o comunque trapiantati anziché abbattuti. Tanto più che non esisteva una certificazione agronomica sullo stato di salute dei singoli lecci. La “perizia” infatti indicava lo stato di salute della totalità delle piante.

“La Guardi Forestale ha accertato che non vi era una certificazione agronomica di ogni singola pianta –afferma Paradisi-. Ciò nonostante il Comune, con atto formalmente valido, ha deciso comunque di abbattere tutti i lecci, anche quelli sani”. Non essendoci dunque i presupposti per impedire alla ditta di iniziare i lavori, i lecci sono stati abbattuti. “Il sopralluogo della Forestale –precisa Paradisi- è stato chiesto al solo fine di far verbalizzare l’assenza, per ogni eventuale futura conseguenza, della certificazione puntuale di ogni pianta. “Abbiamo presidiato la piazza, in maniera ovviamente pacifica, fino all’arrivo della Forestale –aggiunge Paradisi- noi contestiamo il fatto che non c’è una documentazione esaustiva sullo stato di saluto dei lecci che comunque potevano essere salvati. Certamente quelli sani mentre quelli malati potevano essere trapiantati”.

“Nelle commissioni consiliari che si sono succedute nel 2013 e nel 2014 relative proprio alla riqualificazione degli Orti del Vescovo non si è mai accennato all’abbattimento dei lecci –fa eco Rebecchini- su questo aspetto non c’è stato alcun confronto. Il Comune ha avuto fretta di abbattere i lecci per giustificare un falso avvio dei lavori (che non partiranno prima di settembre) e non perdere così il contributo a fondo perduto di 3,5 milioni di euro”.





Questo è un articolo pubblicato il 16-06-2015 alle 11:05 sul giornale del 17 giugno 2015 - 6318 letture