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Uova, verdure e petardi contro Salvini, il comizio della Lega Nord resiste. Caos in piazza Roma

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Il leader della Lega Nord Matteo Salvini è stato accolto a Senigallia da un lancio di uova, pomodori e fumogeni dai circa 200 manifestanti dei centri sociali tenuti a distanza dalle forze di polizia in assetto antisommossa.

Un corso II Giugno blindato dai cordoni delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno preparato l’arrivo di Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord è stato accolto, ieri pomeriggio, da un lancio di uova, pomodori e fumogeni da parte dei circa 200 manifestanti dei centri sociali che avevano indetto una contro-manifestazione al comizio elettorale della Lega Nord a sostegno della candidatura a sindaco di Roberto Paradisi dell’Unione Civica. Momenti di tensione si sono avuti proprio sul finale del comizio. La manifestazione dei centri sociali, promossa dal Mezza Canaja e dall’Arvultura, è partita da piazza Saffi intorno alle 16,30. Il corte, con tanto di striscioni, cartelli e megafoni contro la Lega Nord, si è poi diretto verso piazza Roma. Insulti oltre a Salvini sono stati rivolti anche a Luigi Rebecchini, ex assessore di Rifondazione Comunista, ed ora candidato a sostegno di Paradisi.

Il corteo è stato bloccato dal cordone delle forze dell'ordine prima di arrivare in piazza Roma. Contemporaneamente un altro cordone di agenti ha bloccato un altro segmento di manifestanti all'altezza dell'intersezione con piazza Simoncelli. Gli animi dei contro manifestanti si sono scaldati quando è iniziato il comizio della Lega Nord, con i vari esponenti che hanno preso la parola. Da Sandro Zaffini, segretario provinciale, che ha puntato il dito contro una “Senigallia senza più turismo, senza più servizi, senza sicurezza, a cominciare dal fiume”, a Luca Paolini, vice presidente della Lega Nord regionale che ha sostenuto “la libertà di pensiero”. E qui sono arrivati i primi lanci di fumogeni.

Poco dopo le 17,30 Matteo Salvini è arrivato in piazza Roma dalla traversa di via Fagnani scortato dalle forze dell'ordine e accompagnato dal candidato sindaco Paradisi. Ad introdurre Salvini è stato lo stesso Paradisi che ha attaccato l’Amministrazione uscente per aver dato ai contro manifestanti “la sede gratis del centro sociale”. “Noi vogliamo cambiare –ha detto Paradisi- ridurremo le tasse ed elimineremo i contributi che questa gente prende dal portafoglio di Mangialardi. Così ridurremmo la spesa e le tasse”. A prendere la parola è stato poi Salvini e subito è iniziato il lancio di uova, pomodori e petardi. Il cordone di sicurezza della polizia ha retto. Durante il comizio è stato fatto esplodere dai manifestanti anche un petardo.

Salvini, accolto da grida come “razzista” e “fascista”, ha detto: "Oggi ad Ascoli la piazza era tranquilla, forse perchè questi figli di papà stavano ancora dormendo. Loro chiamano fascisti noi, ma sono loro che non fanno parlare. Sono delle teste di c...», ha ripetuto più volte, riferendosi in particolare al lancio di uova e altri oggetti. Al termine del comizio i manifestanti sono saliti sul palco per spiegare le ragioni della contestazione a Salvini. C'è stata anche una breve carica della polizia quando qualcuno di loro ha tentato di portare via le bandiere della Lega che si trovavano ancora sul palco.

Il fitto lancio di uova e altri oggetti che ha accolto a Senigallia il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe coinvolto anche una bambina di 4-5 anni mentre un ragazzo è stato colpito al collo durante i lanci. "Non voglio commentare ora quello che è successo: un clima di odio da anni Settanta - dice Paradisi - con in prima fila a insultare noti volti della politica locale e dietro il cordone di polizia scalmanati che hanno lanciato pigne, petardi, pomodori, uova colpendo anche una ragazzina di 4-5 anni portata via subito dalla madre. Hanno colpito un ragazzo al collo facendolo sanguinare. Alcune persone hanno lamentato stordimento per un petardo scoppiato tra pacifici cittadini che erano in piazza per ascoltare idee e parole".

Paradisi stesso, che ringrazia le forze di polizia, è stato costretto a restare per una mezz'ora in un bar per poi uscire da un'uscita secondaria.





Questo è un articolo pubblicato il 14-05-2015 alle 18:10 sul giornale del 15 maggio 2015 - 6120 letture