Matelica, Ruggeri: 'Limiti nei dati epidemiologici forniti dall'Arpam, bisogna approfondire'

Anna Grazia Ruggeri 3' di lettura 24/04/2015 - Alla luce di quanto emerso dallo studio epidemiologico descrittivo effettuato dall’ARPAM, dopo l’incontro richiesto e avvenuto in data 21 aprile con il responsabile di Igiene e Sanità’ Pubblica della Area Vasta 3 sede di Camerino e con un dirigente medico dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale, questa amministrazione comunale intende comunicare alla cittadinanza quanto segue.

Lo studio ARPAM è uno studio puramente descrittivo di quanto accaduto nel periodo di osservazione preso in esame, senza correlazione alcuna con fattori causali, come le esposizioni ad inquinanti ambientali. L’analisi descrittiva, infatti, non si prefigge, per definizione, il fine di fornire informazioni sulla eziologia degli eventi studiati, che peraltro nella stragrande maggioranza dei casi riconoscono una causa multifattoriale o addirittura ancora sconosciuta e sono spesso riconducibili a fattori individuali o ambientali lontani anni dal periodo di osservazione. Inoltre su di essa gravano alcune limitazioni riferite ai dati e alle tecniche utilizzate per la stesura.

DATI: L’indagine utilizza come metodo la consultazione dell’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera, che ha il limite di incappare in possibili errori di codifica e attribuzione diagnostica. Semplificando: una stessa patologia può essere registrata con un codice diverso o diverse patologie possono essere registrate con lo stesso codice. Per le cause di decesso una generica definizione da parte del medico certificatore (per esempio morte per arresto cardiocircolatorio) potrebbero far rilevare degli eccessi per quell’evento nel comune osservato. Più’ attendibile invece, sarebbe, quanto emerge dalla consultazione del registro dei tumori che si basa sul referto istologico, dando pressoché’ la certezza della patologia in esame.

TECNICHE: Un limite e’ rappresentato per certe patologie, dalla esiguità dei casi osservati ed attesi, che dà degli eccessi di incidenza, la cui stima non e’ statisticamente robusta come dimostrato dalla ampiezza dell’intervallo di confidenza. Quest’ultimo (l’intervallo di confidenza è un parametro che fornisce informazioni sulla precisione dei valori ottenuti) è utilizzato al 90% anziché al 95%, come nel progetto Sentieri, che si occupa dei siti documentatamente contaminati, e pertanto deve fornire allo studio una più alta sensibilità per evitare che si perdano informazioni utili. In realtà l’utilizzo dell’intervallo di confidenza al 95%, come accade nella stragrande maggioranza degli studi epidemiologici reperibili in letteratura medica accreditata, avrebbe avuto nel nostro caso una più elevata specificità evitando la registrazione di falsi eccessi. Sono state prese in considerazione nello studio anche patologie cardiocircolatorie e respiratorie, che pero’ richiedono la valutazione di un ventaglio molto ampio di fattori causali, rendendone così difficile l'attribuzione a pressioni ambientali.

In accordo con l’Agenzia Sanitaria Regionale, tenendo conto sia dei risultati sia dei limiti intrinseci degli studi di epidemiologia descrittiva, saranno comunque avviati degli approfondimenti in merito, attraverso la consultazione della documentazione clinica. Sarà posta l’attenzione sui tumori del sistema emolinfopoietico, della tiroide, per i quali si registra un aumento su tutto il territorio nazionale e dello stomaco, il cui eccesso è da decenni prerogativa del nostro territorio. Inoltre verra’ estesa l’indagine a tutta l’Area Vasta 3, per verificare se gli stessi eccessi segnalati sono riscontrabili anche in altri comuni. Sulla scorta di quanto verrà documentato si deciderà poi come proseguire gli studi epidemiologici per garantite la tutela della salute dei cittadini.


   

da Anna Grazia Ruggeri

Vicesindaco di Matelica





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-04-2015 alle 13:54 sul giornale del 27 aprile 2015 - 2105 letture

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