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Terremoto in Nepal: speleologi anconetani dispersi. E' morta Gigliola, salvo 'Pino'

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Non si hanno ancora notizie dei due speleologi anconetani, di cui si sono perse le tracce da sabato ai piedi dell'Everest. Sono quattro in tutto gli italiani al momento dichiarati dispersi in Nepal dalla Farnesina a causa del violento terremoto.

Giuseppe detto "Pino" Antonini, 53 anni e Gigliola Mancinelli, 50 anni, erano partiti il 15 aprile scorso per partecipare ad una spedizione che prevedeva l'attraversamento di grotte e torrenti, assieme ad Oscar Piazza, del Soccorso Alpino del Trentino Alto Adige, e Nanni Pizzorni, torrentista genovese.

La comitiva era composta da tutti speleologi esperti. Pino è uno dei più preparati in Italia in questo settore, già da ragazzino amava calarsi nelle Grotte di Frasassi e nel 2010 ha esplorato la grotta più profonda del mondo nel Caucaso. Gigliola, medico anestetista del Lancini, partecipò al salvataggio di due persone in una grotta in Germania.

Sabato mattina Roberto Antonini ha telefonato al fratello Pino, hanno parlato pochi minuti prima che lo speleologo partisse per la spedizione, si augurava che il tempo migliorasse, visto che dovevano esplorare una zona particolarmente impervia. Al momento della forte scossa di terremoto il gruppo si trovava nel villaggio di Langtang, ai piedi dell'Everest. Il paradiso per gli amanti del trekking, si è trasformato in un inferno in pochi minuti. Dalle notizie che arrivano, infatti, il villaggio di Langtang sarebbe completamente raso al suolo e cancellato ormai da ogni mappa.

Amici e familiari sono sopraffatti da ansia e preoccupazione, senza però perdere la speranza. Paola Riccio, presidente del Soccorso Alpino Marche, confida nella vasta esperienza di Pino, Gigliola e degli altri speleologi del gruppo: forse sono rimasti intrappolati in un canyon e hanno perso il cellulare. Al momento inutili tutti i tentativi di contattare i due anconetani tramite il loro telefono satellitare che risulta irraggiungibile.

Aggiornamenti. Sono morti due dei quattro speleologi dispersi. Tra le vittime anche l'anconetana Gigliola Mancinelli, 50 anni, medico rianimatore del Cardiologico Lancisi e il trentino Oskar Piazza. Salvi, invece, l'altro anconetano Giuseppe Antonini detto 'Pino' e il genovese Giovanni “Nanni” Pizzorni di 52 anni.





Questo è un articolo pubblicato il 27-04-2015 alle 11:16 sul giornale del 28 aprile 2015 - 1824 letture