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Smatellata organizzazione criminale, gestiva un giro di prostituzione tra Falconara e Montemarciano

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sfruttamento della prostituzione

ll gip Antonella Marrone su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Rosiario Lioniello ha attuato mercoledì mattina la custodia cautelare in carcere per Jon "Kajak" e Constantin Taraivan e Andra Silvia Jitareanu. Il sodalizio criminale gestiva la prostituzione tra Falconara e Montemarciano, né mancava la tratta di schiave del sesso. A mettere a segno l'operazione gli uomini della Squadra Mobile di Ancona.

Il gip Antonella Marrone su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Rosario Lioniello ha attuato mercoledì mattina la custodia cautelare in carcere per tre romeni e l’obbligo di dimora per un cittadino italiano che amministravano un giro di prostituzione internazionale. Un quinto uomo, romeno, è al momento ricercato. I reati contestati sono sfruttamento aggravato della prostituzione, tratta di esseri umani e favoreggiamento.

Sono stati necessari quattro mesi di intercettazioni, appostamenti e pedinamenti lungo la strada statale 16 tra Marina di Montemarciano e la raffineria Api di Falconara, alla Squadra M obile di Ancona, diretta dal Dott. Giorgio di Munno, per mettere in manette un’intera organizzazione criminale che gestiva la prostituzione tra Marche ed Emilia-Romagna. Si tratta dei cittadini romeni già noti alle cronache Jon “Kajak” – dal nome del suo mito, un boss rumeno morto ammazzato - e Constantin Taraivan (di 32 e 34 anni), della giovane manager del sesso Andra Silvia Jitareanu (classe 1992) - arrestata a Perugia e finita in manette per gli stessi reati meno di un anno fa - e di un cittadino italiano che si sarebbe offerto come tassista alla banda con la sua auto, favorendo così l’attività illecita. Su Costantin diventa effettivo anche il mandato di arresto europeo (MAE) diramato dall’Interpol per il reato di “tratta di esseri umani”. Gestiva infatti una sorta di import-export di “schiave”. Le ragazze – tutte ventenni romene – gestite da Constantin sarebbero state fatte transitare dalla Romania in Francia, mentre le altre arrivavano con pullman di linea direttamente a Bologna, sede logistica dell’attività, per poi essere smistate verso il capoluogo marchigiano.

I tre uomini romeni sarebbero stati in grado di esercitare sulle giovani donne una forte pressione psicologica sulle giovani donne semplicemente con la loro fisicità criminale, a cui si aggiungevano le minacce di morte a loro e alle loro famiglie. Un giro d’affari ingente, dell’ordine di 1500 euro a settimana per ognuna delle trenta ragazze individuate nel corso delle indagini. Queste cifre sarebbero andate quasi interamente in mano ai malviventi, mentre alle ragazze sarebbe rimasto un 5% del guadagno. Sebbene l’esercizio avvenisse più frequentemente sulla strada, alle richieste del cliente, Andra Silvia era in grado di offrire una tra tre diverse sistemazioni in appartamento, potendo scegliere tra due in affitto a Falconara e a Marina di Montemarciano e uno di proprietà alle Tavernelle di Ancona. Alcune ragazze sono state spostate in altre regioni o rimandate a casa dai criminali quando si sono sentiti in pericolo, mentre quelle rimaste sono state sistemate nelle strutture adibite alla loro accoglienza.



... Andra Silvia Jitareanu


sfruttamento della prostituzione

Questo è un articolo pubblicato il 18-03-2015 alle 13:28 sul giornale del 19 marzo 2015 - 3386 letture