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Alluvione: Consiglio Comunale caldo sulle relazioni della 'discordia'

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alluvione a senigallia

Una seduta staordinaria del Consiglio Comunale dedicata gli esiti delle commissioni speciali sull'alluvione del 3 maggio scorso. Una riunione che si preannuncia dai toni particolarmente accesi.

Il lavoro delle due commissioni infatti ha prodotto risultati in parte contrastanti tra di loro. La prima, composta dai capigruppo consiliari e dai presidenti delle commissioni consiliari, si è conclusa con la relazione finale del presidente del Consiglio Comunale Enzo Monachesi. Una “commissione speciale” che ha avuto tra gli altri il compito di programmare e reperire finanziamenti per le opere di risanamento idrogeologico, di sollecitare il ripristino degli edifici scolastici e sportivi danneggiati, di continuare la ricerca di fondi per gli alluvionati.

“La Commissione speciale ritiene che siano stati condotti con efficacia e tempestività gli interventi di emergenza del post alluvione -spiega il presidente Enzo Monachesi- tuttavia ci facciamo interpreti delle preoccupazioni della popolazione finchè non saranno raggiunti gli obiettivi di messa in sicurezza del fiume e per questo si chiede al Consiglio Comunale di vigilare e monitorare l'azione politica e di controllo”.

A creare scompiglio e disaccordo fra maggioranza e opposizione sono invece i risultati cui è arrivata la seconda commissione, quella denominata “Commissione di Indagine sull'alluvione”, formata dai delegati di ogni gruppo consiliare, che hanno a lavoro volta nominato Roberto Mancini, di Partecipazione, presidente. La relazione finale, del lavoro della commissione svolto in sette mesi e mezzo, è stata però “bocciata” dalla maggioranza dei commissari. Di qui la decisione di produrre due relazioni per la stessa commissione, una di minoranza firmata da Mancini (e votata da Luigi Rebecchini, Maurizio Perini, Roberto Paradisi e Gabriele Cameruccio) e una di maggioranza firmata da Elisabetta Allegrezza (Pd), Dario Romano (Vivi Senigallia) e Carlo Girolametti (la Città futura).

Tanti i punti di divergenza presenti nelle due relazioni. Dai dubbi sollevati da Mancini infatti rsui pochi soldi spesi fino al 2013 per la manutenzione di fiumi e fossi a fronte dei 13 milioni di euro chiesti ora per gli interventi, al perchè alcune zone al alto rischio esondazione siano state declassate mentre altre non sono state inserite nel piano di allerta fino alla polemica sulla gestione dell'allerta meteo. Critiche respinte dalla maggioranza che obiettano, ad esempio, come nella relazione di Mancini non si faccia cenno a di chi sono le competenze del fiume, ossia principalmente regione e Provincia. Diatribe che certamente promettono scintille oggi in Consiglio Comunale.



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Questo è un articolo pubblicato il 27-01-2015 alle 23:30 sul giornale del 28 gennaio 2015 - 1303 letture