contatore accessi

x

SEI IN > VIVERE SENIGALLIA > ATTUALITA'
articolo

Mangialardi su Palazzo Gherardi:'Siamo alla ricerca di fondi per il restauro'

3' di lettura
1623

Maurizio Mangialardi

“Fondi sovracomunali per salvare palazzo Gherardi”. Il sindaco Mangialardi rassicura sul futuro dell'ex sede del liceo classico Perticari e smentisce la volontà di una possibile alienazione. L'ultimo crollo di pezzi di cornice dello storico edificio dei Portici Ercolani ha riproposto con forza il problerma del progressivo stato di degrado in cui versa il palazzo.

Ma non solo. Da anni si è aperto un dibattito su quello che potrebbe essere il futuro di palazzo Gherardi, di proprietà del Comune per volere del lascito del Conte Gherardi, chiuso ormai dal 2001 perchè inagibile. Dall'ipotesi paventata qualche anno fa di una possibile vendita del gioiello di famiglia, stante l'impossibilità del Comune di sborsare milioni di euro per il restauro e per la successiva manutenzione, all'ipotesi di ricerche di fondi sovracomunali che ne consentano un recupero per far sì che l'edificio resti pubblico e uno spazio dedicato alla cultura. Proprio questa strada sembra quella intenzionato a percorrre il sindaco Maurizio Mangialardi, prossimo alla scadenza del suo mandato amministrativo ma già candidato per il bis.

“Non è volontà di questa Amministrazione mettere in vendita palazzo Gherardi, tutt'altro -rassicura il sindaco Mangialardi- qualche anno fa abbiamo provato ad inserirci all'interno di un progetto nazionale che prevedeva la ristrutturazione dell'edificio da adibire ad adilizia residenziale pubblica ma poi non se n'è fatto più nulla”. In realtà l'ipotesi di vendita di palazzo Gherardi era già iniziata a circolare durante il secondo mandato dell'ex sindaco Luana Angeloni, con la previsione introdotta dal piano Cervellati. L'architetto bolognese infatti nel suo progetto urbanistico, adottato dal Consiglio Comunale e ad oggi pienamente funzionante, ha introdotto un cambio di destinazione d'uso di palazzo Gherardi, da edificio storico a residenziale, con la conseguente venidita e realizzazione di appartamenti di lusso. Un passaggio che all'epoca dell'approvazione del piano Cervellati aveva acceso gli animi tanto da spingere la maggioranza ad introdurre un emendamento al piano particolareggiato nel quale è previsto che, qualora il Comune decida per un cambiamento della destinazione d'uso, occorrerà un ulteriore passaggio in consiglio Comunale. Ad oggi però la volonta del Comune sembra di tutt'altro avviso. Mangialardi punta a trovare risorse per recuperare il palazzo anche se le cifre necessarie sono svariati milioni di euro.

“Natualmente quando si parla di restauro di Palazzo Gherardi parliamo di milioni di euro -aggiunge il primo cittadino- cifre che certamente, con i tempi che corrono in fatti di patto di stabilità e tagli, non possono essere individuate nei bilanci comunali. Il punto però è anche un altro. Prima di parlare di restauro bisogna avere un progetto ben chiaro su cosa si vuole fare a palazzo Gherardi. Si tratta di un edificio importante per la città e certamente il suo futuro deve essere condiviso con i cittadini. La nostra idea è quella di lavorare sull'intercettazione di fondi europei, proprio come abbiamo fatto per il recupero di Palazzetto Baviera”.

In attesa di una svolta su palazzo Gherardi, il problema più urgente resta quello del progressivo degrado dell'edificio, soggetto a crolli. Da pezzi di controsoffitto alle infiltrazioni d'acqua fino all'episodio di domenica scorsa, quando pezzi di cornicione si sono staccati cadendo a terra. Solo per un caso in quel momento i passanti non sono stati colpiti così come non sono stati danneggiati i motorini che erano parcheggiati. “Non c'è un rischio di crollo di palazzo Gherardi -rassicura Mangialardi- i pezzi di cornicione che si sono staccati sono stati immediatamente rimossi e l'area è stata messa in sicurezza. Sono tutt'ora in corso ulteriori verifiche, incrociate con quelle dei Vigili del Fuoco, per capire lo stato dei cornicioni. Se sarà necessario ovviamente procederemo con la sistemazione e la relativa messa in sicurezza”.



Maurizio Mangialardi

Questo è un articolo pubblicato il 13-01-2015 alle 23:50 sul giornale del 14 gennaio 2015 - 1623 letture