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Infiltrazioni della 'Ndrangheta in Umbria e nelle Marche. Arrestate 61 persone

2' di lettura
1979

da Arianna Baccani
redazione@viverefermo.it


arresto dei carabinieri

La 'Ndrangheta ha allungato le mani in Umbria e nelle Marche, dimostrando ancora una volta la sua capacità di infiltrarsi in zone diverse dalla Calabria. Ne hanno parlato i Carabinieri del Ros di Perugia nella conferenza stampa tenutasi mercoledì mattina, quando è stata illustrata l'operazione 'Quarto Passo'.

La maxioperazione ha portato all'arresto di 61 persone, di cui 54 in carcere, tra Perugia, Roma, Crotone, Cosenza, Arezzo, Siena, Viterbo, Caserta, Bologna, Varese, Macerata, Civitanova, Potenza Picena, Fermo e persino in Germania.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere e di divieto di dimora sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Perugia, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante delle finalità mafiose, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.

Al centro delle indagini del Ros, un sodalizio ‘ndranghetista radicato in Umbria, con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. Documentate le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile, anche mediante incendi ed intimidazioni con finalità estorsive. È in corso di esecuzione un provvedimento di sequestro di beni mobili e immobili per oltre 30 milioni di euro.

Nelle Marche venivano eseguiti prevalentemente furti di mezzi ed attrezzi da lavoro nei cantieri edili che in seguito venivano spediti in Calabria o rifornivano i cantieri controllati dall'associazione mafiosa cui fanno riferimento i boss umbri. Nella notte tra martedì e mercoledì sono stati arrestati sei marchigiani collegati alla 'Ndrangheta: Francesco Pellegrino, 52enne di Fermo; il figlio 28enne Antonio Pellegrino di Civitanova; Cristian Fioretti, 28enne di Civitanova; Cataldo Iuele e Saverio Scilanga 50enni residenti a Civitanova; infine Saverio Caputo, 50enne di Potenza Picena.

Al gruppo marchigiano sono stati attribuiti quattro colpi eseguiti a Porto Recanati, Castelfidardo, San Claudio di Campiglione e a Recanati, ognuno dei quali avrebbe fruttato tra i 40 e i 50mila euro. Sono durate circa due anni le indagini che nella mattina di mercoledì 10 dicembre hanno portato all'arresto dei sei malviventi marchigiani: Fioretti e Caputo sono stati arrestati nella nostra Provincia, gli altri si trovavano in Calabria per il ponte dell'Immacolata. Tutti sono finiti in carcere.



arresto dei carabinieri

Questo è un articolo pubblicato il 10-12-2014 alle 18:47 sul giornale del 11 dicembre 2014 - 1979 letture