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Castelleone: riapre l'area archeologica di Suasa, chiusa dopo l'alluvione del 2014. Le foto

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di Michele Pinto
vivere.me/michelepinto


La presenza di una città romana a Suasa è sempre stata nota, anche perché alcune parti dell'anfiteatro sono sempre state visibili, ma è stato solo nel 1987 che l'università di Bologna ha dato il via agli scavi. Quello che ne è venuto fuori è uno dei siti archeologici romani più importanti d'Italia, secondo solo a Pompei e ad Ostia.

"La città romana di Suasa vanta un numero di mosaici, molto ben conservati, che non si trova altrove - spiega Enrico Giorgi, presidente del Consorzio - inoltre sono state preservate alcune pitture murarie che, uniche, ci permettono di conoscere come si è evoluta la pittura romana dopo l'eruzione del Vesuvio.

Il 3 maggio 2014 tutto questo inestimabile patrimonio è stato coperto di nuovo dal fango a seguito dell'alluvione che ha devastato le Marche ed in particolare Senigallia.

Grazie all'iniziativa del FAI "I luoghi del cuore" finanziata da Intesa San Paolo, è stato possibile ripulire di nuovo tutto e presentare al mondo questo tesoro inestimabile.

"La città romana di Suasa - spiega il sindaco di Castelleone - non è una ricchezza di Castelleone - ma di tutti". "Questo luogo ha uno charm eccezionale - gli fa eco Alessandra Stipa del FAI Marche - si entra in un mondo senza tempo".

Mario Iezzi di Intesa San Paolo ha spiegato come dai Luoghi del Cuore di FAI può nascere un nuovo modello di sviluppo, quindi l'intervento economico della Banca non è semplice mecenatismo. Ilaria Venanzoni della Sovrintendenza ha messo in evidenza la bellezza e la fragilità del nostro territorio.

"Auguro alle Marche di varare al più presto un piano paesaggistico regionale - ha detto Giuliano Volpe del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici - bisogna contemporaneamente tutelare e valorizzare i beni culturali. Valorizzarli vuol dire mettere i cittadini in condizione di conoscerne il valore".

Gli scavi ed il museo saranno aperti fino al 3 settembre il giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 20.
Il biglietto di ingresso agli scavi ha un prezzo di 5€. Quello per il museo di 3€.





Questo è un articolo pubblicato il 30-06-2017 alle 14:53 sul giornale del 01 luglio 2017 - 2201 letture