Utilizzo falde acquifere profonde, passa la legge, Fabbri (M5S): "Useranno il Burano", Biancani (PD): "Fabbri mente"

fiume burano - pozzo del burano 2' di lettura 28/04/2017 - Passa in Consiglio regionale l'articolo 14 bis della legge Omnibus per agevolare l'utilizzo delle falde acquifere di profondita'. Il provvedimento prevede che la Regione definisca un elenco di falde acquifere sotterrane ritenute strategiche che non potranno essere prelevate.

Nel frattempo le acque sotterrane potranno essere utilizzate per 'esigenze idropotabili', e non piu' solo per 'situazioni di emergenza e di carenza idrica', solo dopo specifiche indagini e studi finalizzati ad accertare che 'l'acqua da prelevare sia una risorsa rinnovabile e che sia escluso il danno ambientale' e solo se gli interventi di prelievo dalle falde di profondita' siano gia' previsti nel 'piano degli interventi approvati dall'assemblea d'ambito (Aato)'. La nuova normativa ha ricadute soprattutto nel pesarese dove, a differenza degli altri territori marchigiani, l'approvvigionamento idrico dipende al 75% da acque di superficie e al 25% da acque di profondita'. Un rapporto che sostanzialmente negli altri territori e' inverso.

"La proposta consentira' di utilizzare le acque profonde del pozzo del Burano di Cagli e dei due pozzi di Sant'Anna e San Lazzaro a Fossombrone- spiega il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri (M5S)-. Con la modifica introdotta se, da un lato, si intende istituire un elenco di acque considerate 'riserve strategiche', dall'altro, nell'attesa della stesura di questo elenco per il quale si rischia di attendere anni vista la lentezza della macchina regionale, si consente il loro utilizzo per 'esigenze idropotabili'".

A stretto giro di posta la replica del presidente della commissione Ambiente Andrea Biancani (Pd): "Fabbri mente sapendo di mentire- attacca Biancani-. L'acqua del Burano non potra' comunque essere prelevata perche' il suo utilizzo non e' previsto nel piano degli interventi Aato. Questo provvedimento e' necessario per riequilibrare il sistema di approvvigionamento idrico nel pesarese portandolo al 50%-50%. Questo consentira' di abbassare anche la bolletta dell'acqua che a Pesaro Urbino risulta essere la quinta piu' cara d'Italia". Fabbri ha proposto di sopprimere l'articolo presentato dalla maggioranza, richiesta che e' stata bocciata. "Il pozzo del Burano non si tocca- dice Gino Traversini (Pd)-, verra' inserito nell'elenco delle risorse strategiche. Fino alla predisposizione dell'elenco il pozzo e' comunque tutelato in quanto chiediamo espressamente, per consentire il prelievo delle acque per esigenze idropotabili, che la risorsa sia rinnovabile. E questo per il Burano e' tutto da dimostrare. Inoltre la possibilita' di attingere alla risorsa deve essere prevista nel programma di interventi dell'Aato. E il Burano non c'e'".


   

da Agenzia Dire





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-04-2017 alle 00:00 sul giornale del 28 aprile 2017 - 389 letture

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