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comunicato stampa

Chiaravalle: Cecchetti replica al comunicato del PD, 'Falsa ricostruzione dei fatti'

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da Lettera firmata


La redazione riceve e pubblica la replica al comunicato della segreteria del PD di Chiaravalle. Ad inviarlo Paolo Cecchetti all'epoca iscritto al SEL e citato nel comunicato come assertore della fattibilità di costruzione di un Megastore in area Fintecna.



All’inizio,cioè non molto tempo dopo l’insediamento della nuova Giunta, vi fu un periodo in cui si tentò di comprendere se e come si potesse rimediare ai danni provocati su quell’area dagli amici di Falà e dal Partito di cui è stato segretario. Ricordo  un incontro aperto alla cittadinanza tra amministrazione e Proprietà:nella fattispecie venne Giorgio Toccacelli,titolare della Servizi SRL, ad illustrare il progetto all’ex Cral .Quando si comprese  che il progetto del Megastore era troppo impattante su un’ area di importante interesse storico-architettonico,l’unica a Chiaravalle con queste caratteristiche da salvaguardare,non se ne fece più nulla. All’inizio fu così perché si voleva comprendere complessivamente tutti gli aspetti della vicenda ed una fase interlocutoria tra amministrazione e proprietà era necessaria e corretta in termini di civiltà di rapporti,prima di giungere ad una scelta definitiva.
La decisione di non fare nulla su quell’area fu giusta e grazie a questa amministrazione non vi fu lo scempio che Falà  ed il suo Partito avrebbero certamente provocato se le Primarie fossero state vinte dall’attuale segretario del PD di Chiaravalle.Non dimentichiamo infatti che lo scambio tra orto dei Preti  con la parte ristrutturata del chiostro,una differenza di valore economico notevole 900.000 euro pagati con le tasse dei cittadini , contro 30-50.000 dell’orto ed il cambio di destinazione d’uso dell’area voluta dal PD(anche se fu fatto 16 giorni dopo le dimissioni del sindaco Montali) dopo anni di totale inviolabilità della stessa,che di fatto la  trasformava in un’area su cui si poteva costruire indiscriminatamente,furono entrambe scelte finalizzate alla vendita di tale area ad un privato per consentirgli la realizzazione di  un Megastore e chi acquistò ebbe certamente garanzie che non ci sarebbero stati ostacoli perché le Primarie avrebbero confermato il candidato Brandoni.
 In particolare lo scambio con l’orto dei preti era finalizzato all’esigenza di trovare una via d’accesso al supermercato senza la quale non vi sarebbe stata la possibilità di realizzarlo.
I termini di questo accordo sono comunque venuti alla luce nei mesi successivi ed oggi i  cittadini di Chiaravalle sono a conoscenza dell’intera vicenda :la logica ci consente di affermare senza ombra di dubbio che l’orto fu scambiato con la parte ristrutturata del chiostro,  con grande svantaggio economico per la comunità di Chiaravalle,esclusivamente per la realizzazione di questo accesso viario. Chi fece questo scambio? Ovviamente il PD,di cui Jacopo Falà sarebbe divenuto a breve segretario.
Per ritornare a quanto ricordato da Falà sulla mia presunta disponibilità a verificare la fattibilità di un supermercato è ora di fare completa chiarezza. Innanzitutto quella era una mia personale riflessione,non del sindaco,cioè di un iscritto SEL,quando i termini della vicenda non erano ancora completamente venuti alla luce,in una discussione interna al mio Partito dell’epoca e quindi senza alcun valore in termini di indirizzo o di condizionamento,in quanto il sottoscritto non svolgeva né svolge tuttora alcun ruolo amministrativo. Le mie considerazioni erano quelle di un semplice cittadino  interessato a discutere dei problemi della città.
Comunque,per ulteriori chiarimenti,vorrei portare all’attenzione di chi legge, quali fossero i termini della mia riflessione durante la discussione interna al mio Partito,termini che Falà conosce ma che volutamente nasconde.
La mia riflessione,cioè di una persona senza alcun potere decisionale, in un periodo interlocutorio, portava a verificare la fattibilità della realizzazione di una struttura commerciale,ma a determinate condizioni, condizioni senza l’accettazione delle quali il confronto con la Servizi SRL si sarebbe dovuto interrompere immediatamente. Queste condizioni dovevano soddisfare le esigenze dell’intera comunità; ritenevo  cioè che vi dovesse essere uno scambio tra l’interesse privato e quello pubblico che portasse vantaggi in termini di godimento di quell’area e quindi di qualità della vita per i cittadini di Chiaravalle.
Riporto ora i termini di quello scambio contenuti nella mia riflessione
1)prima richiesta: si sarebbe dovuta trovare una soluzione,la meno impattante possibile all’accesso viario all’area commerciale,non attraverso l’orto dei preti,consentendone l’accesso esclusivamente ai disabili con un parcheggio di 5-7 posti macchina ed uno spazio limitato per le operazioni di distribuzione dei prodotti di vendita attraverso piccoli mezzi di trasporto:il resto delle auto sarebbe dovuto restare al di fuori dell’area lungo la strada principale come tuttora  avviene per il supermercato Si con te.
2)seconda richiesta:l’edificio a mattoncini del Supermercato doveva essere ad un unico piano e di dimensioni ridotte rispetto a quelle previste e richieste dalla SRL Servizi in modo da ridurre al minimo l’impatto con la zona architettonica dell’abbazia cistercense. Non doveva vedersi dalla strada né doveva ridurre lo skyline dell’abbazia.
Queste erano le condizioni per la SRL Servizi,la quale in cambio avrebbe dovuto restituire una migliore fruibilità dell’area attraverso 3  precise offerte:
1) La donazione della pizzeria presente sul’area al Comune dopo la sua ristrutturazione e trasformazione in biblioteca;
2) la realizzazione di un cinema con 150-200 posti trasformando parte della stecca,in particolare quella accanto al vecchio cinema;
3) Recupero di tutta l’area verde e sua trasformazione in un giardino con la piantumazione di nuove essenze arboree e collocazione di panchine e sentieri per facilitarne l’utilizzo da parte di quei cittadini,soprattutto anziani, con più tempo libero.
La Servizi SRL avrebbe accettato queste condizioni?Ho forti dubbi,perché queste richieste avrebbero ridotto pesantemente i guadagni previsti dalla stessa. Comunque la mia proposta,appoggiata anche da altri presenti alla riunione, non fu accettata né fu mai portata in discussione con la Servizi SRL.
Questi sono stati i termini della mia riflessione,che ribadisco era quella di un semplice cittadino in una discussione interna al Partito, in un momento in cui vi era la necessità di comprendere in maniera più approfondita i risvolti di una vicenda poco chiara, lasciata in eredità dalla precedente amministrazione PD alla nuova Giunta Costantini, una mia personale riflessione e non del Sindaco.
Di tutto questo,il giovane Falà pseudo filoso,pur essendone a conoscenza,non fa cenno, ma strumentalizza il mio pensiero  per capovolgere la verità attribuendo responsabilità a chi non ce l’ha,per allontanare dal PD ed indirettamente da lui stesso come futuro segretario di questo Partito le responsabilità  di un accordo,che certamente vi fu, tra il PD e la Servizi SRL per poter utilizzare l’area Fintecna a scopo commerciale.
Credo, e concludo, che un giovane come Falà,laureato in filosofia,dovrebbe ricercare la verità’,perché la ricerca della verità è sempre stato il messaggio fondamentale che i maggiori filosofi hanno donato all’umanita’. A lui la filosofia ha insegnato la menzogna,per questo credo che non possa essere un vero filosofo.

Lettera firmata da Paolo Cecchetti



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-05-2017 alle 12:45 sul giornale del 08 maggio 2017 - 1921 letture