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La rivoluzione della diplomazia italiana: rinnovarsi per crescere

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Giorgio Napolitano

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenuto alla VII conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo ha ribadito come la riduzione del debito pubblico sia una priorità, ma ha anche sottolineato come la diplomazia sia uno "strumento indispensabile".

Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha riferito di essere intervenuto presso il ministro Giulio Tremonti per limitare i tagli alla diplomazia, tagli che preoccupano non poco gli ambasciatori. Il decano, Vittorio Claudio Surdo, ambasciatore a Mosca, ha detto che con i tagli si rischia di rendere la diplomazia non in grado di garantire la difesa degli interessi italiani nel mondo.

L'intera rete diplomatica italiana sarà presto rinnovata, anche in vista delll'introduzione del Servizio Europeo di Azione Esterna. Il rinnovamento si baserà su tre pilastri: la sicurezza, la dimensione europea ed il sistema paese.

La sicurezza nei confronti di terrorismo, ambiente ed economia è una tematica che va affrontata in maniera globale da tutti i governi, di qui l'importanza della diplomazia internazionale.

La diplomazia deve rafforzare l'Unione Europea. La diplomazia italiana darà il suo contributo al Servizio Europeo di Azione Esterna, che intende dare una voce unica all'Europa in politica estera, ma che, come ha sottolineato il presidente Napolitano, non sostituirà le ambasciate ed i consolati italiani nel mondo.

La diplomazia italiana svolge e svolgerà sempre più un ruolo importante per promuovere il sistema Italia nel mondo.

La diplomazia italiana è all'avanguardia per l'approccio all'innovazione: tutto si muove attraverso la rete, sono stati eliminati i corrieri diplomatici, sostituiti dalla PEC, ed è stata raggiunta la completa dematerializzazione dei documenti cartacei, un notevole aiuto alla riduzione del bilancio.





Giorgio Napolitano

Questo è un articolo pubblicato il 28-07-2010 alle 00:07 sul giornale del 28 luglio 2010 - 1178 letture