Nascita Comitato difesa diritti costituzionali, Amati: "Avete riflettuto su come si difendono?"

Costituzione italiana 2' di lettura 07/02/2017 - Carissimi, leggo su Vivere Pesaro che volete difendere i principi fondamentali della Costituzione. Molto bene! Ma, prima di costituire il Comitato per difendere quei sacrosanti principi ed i corrispondenti diritti e doveri, avete riflettuto su come si difendono?

I diritti costituzionali non sono realmente goduti per il semplice fatto che sono scritti in Costituzione! Vi trascrivo l'art. 3 della stessa nel caso non l'aveste letto e studiato:

"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

La Repubblica (comuni, province, regioni e lo Stato) deve fare delle cose per rimuovere. Perché ancora molti di quei principi non sono stati realizzati o non sono pienamente realizzati? Ve lo siete chiesto? Perché le istituzioni si sono rivelate inefficienti, cioè incapaci di esprimere progetti chiari e decisioni coerenti con le volontà dei cittadini. Questo a causa della confusione di poteri fra chi deve decidere, della frammentazione delle volontà politiche, dei doppioni di luoghi di decisione(due Camere) diventati luoghi di indecisione anche a causa di contradditorie maggioranze di governo. Rendere univoci i luoghi della decisione e della responsabilità verso gli elettori; rendere chiare le maggioranze che devono governare e decidere nelle diverse Assemblee elettive; porre fine alla confusione di competenze fra Stato, Regioni e Enti locali; eliminare enti inutili. Senza queste riforme della seconda parte della Costituzione, molti dei principi e dei diritti scritti nella prima parte resteranno lettera morta ancora per molto.

C'era una riforma che faceva tutto questo. Ma voi avete contribuito con foga ad affossarla. L'avete fatto in nome dei partigiani, senza domandarvi cosa volevano davvero i partigiani.

A proposito: quanti sono i partigiani, quelli che hanno combattuto per quella Costituzione e quei principi, iscritti e vivi all'ANPI di Fano?

Quanti sono i nuovi partigiani, cioè quelli che non hanno mai fatto la Resistenza, quelli che hanno aderito all'ANPI negli ultimi 15 anni per lodevoli ragioni ideali anche se qualcuno non ha nemmeno letto la Costituzione?

Dunque: difesa della Costituzione o semplice occupazione di una gloriosa sigla per fare quella battaglia politica settaria che non si riesce a fare con i partitini di estrema sinistra?

Un caro saluto da un ex nuovo partigiano.


   

da Aldo Amati





Questo è un articolo pubblicato il 07-02-2017 alle 04:21 sul giornale del 08 febbraio 2017 - 1111 letture

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