x

SEI IN > VIVERE JESI >

Maiolati: ricorso su ampliamento discarica respinto dal Tar. 'No che toglie risorse, pesanti ripercussioni sul territorio'

2' di lettura
1440
dal Comune di Maiolati Spontini
www.comune.maiolatispontini.an.it

Giudice, tribunale, giustizia

L’Amministrazione comunale interviene sulla decisione del TAR Marche, che ha respinto il ricorso del Comune contro il provvedimento della Provincia che rigettava il progetto di ampliamento della discarica La Cornacchia, esprimendo rammarico.

“Il Tribunale ha ritenuto che il criterio localizzativo dei 2000 metri introdotto con la Delibera regionale del marzo 2013 fosse prevalente al Piano regionale gestione rifiuti che, pur recependo tale norma, permetteva una deroga per i procedimenti in corso.

È una sentenza, a nostro modo di vedere, che ruota integralmente su una interpretazione di date e normative e che, come ammesso in un passaggio della sentenza, si basa su una norma emersa solo nella fase conclusiva dell’istruttoria autorizzativa e cioè a gennaio 2016. Altri temi rilevanti su cui poggiava il nostro ricorso, come la insostenibilità ambientale o la gestione dei rifiuti, non vengono presi in considerazione in quanto viene ritenuta prevalente la norma sulla distanza.

È una sentenza che ha pesanti ripercussioni sul futuro della comunità di Maiolati Spontini, in quanto interrompe bruscamente un percorso programmato di chiusura della discarica privando di importanti risorse il bilancio comunale, impedendo il completamento di opere importanti per il territorio e costringendo a ridurre drasticamente il livello dei servizi, in termini di qualità e quantità. Livello di cui fino ad oggi godeva la nostra comunità, in parte anche come elemento con cui bilanciare il fatto di avere su un’area comunale un impianto smaltimento rifiuti che garantiva un servizio strategico per tutto il territorio della Vallesina evitando, in più di un momento, situazioni di emergenza.

È una sentenza che toglie risorse che erano destinate a mantenere il livello di eccellenza della fase di coltivazione della discarica dopo la chiusura. Evidentemente questo non ha avuto nessun peso, ma la discarica resta e forse a molti è sufficiente che venga coltivata come tante discariche oramai chiuse delle quali nessuno si interessa.

È una sentenza che incide, purtroppo, sul futuro di tutti quei lavoratori di una società pubblica che hanno ottimamente gestito in questi anni il ciclo dei rifiuti e soprattutto l’impianto di smaltimento, rendendolo un modello di cui essere orgogliosi. È una sentenza, infine, che sottrae risorse importanti a molte imprese del territorio. Tutto questo dovrà essere oggetto di riflessione dei prossimi giorni così come la valutazione dell’opportunità di un ricorso a all’organo superiore di giudizio”.



Giudice, tribunale, giustizia

Questo è un articolo pubblicato il 27-01-2017 alle 12:28 sul giornale del 28 gennaio 2017 - 1440 letture