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Polemiche sulla graduatoria per le case popolari: Girolametti, "Criteri nazionali ma segnalate i furbetti"

4' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


carlo girolametti

E' stata pubblicata la graduatoria definitiva per l'assegnazione degli alloggi in edilizia residenziale pubblica di Senigallia. Le cosiddette "case popolari" e subito monta la protesta. Ad essere stati ammessi alla graduatoria sono stati in 443. Di questi ad avere una nuova casa entro i prossimi mesi saranno circa una sessantina e poi via via a seconda della disponibiltà di alloggi.

La graduatoria infatti resterà in vigore un paio d'anni e secondo le previsioni del Comune, in questo lasso di tempo, tra case popolari e alloggi a canone agevolato (per cui però esiste un'altra graduatoria), le abitazioni a disposizione saranno circa 144. Un record sul fronte dell'edilizia residenziale pubblica. Tuttavia la graduatoria ha sollevato numerose proteste tanto che in molti avevano presentato ricordo, come previsto dalla legge, alla gradutoria provvisoria. Ora è stata formalizzata quella definitiva.

Le polemiche, pervenuteci anche attraverso diverse mail di cittadini, non riguardano tanto i criteri per l'assegnazione quanto piuttosto il reale "tenore di vita" degli assegnatari. E se in alcuni casi, riscontrati anche dalla Polizia Municipale, si sono verificate "illegalità" (ad esempio due assegnatari di alloggi popolari sono stati scoperti a non abitare effettivamente nell'alloggio), per diverse altre situazioni si tratterebbe di "furbate". Sostanzialmente si creerebbero le condizioni per avere punteggi maggiori e dunque salire in graduatoria. I criteri più facilmente "raggirabili" riguarderebbero i lavori in nero e le coppie non sposate ma di fatto conviventi. Chi lavora in nero infatti risulta senza reddito pur avendone uno. Questo, per alcuni, agevolerebbe ad esempio gli stranieri, che risultano quelli con i punteggi più alti. Dei primi settanta assegnatari, ad esempio, 45 sono stranieri e sui 443 totali, gli stranieri sono 227. Ma non solo. Tante le domande presentate da donne, molte anche "giovani" con figli a carico. Una donna, per esempio, con figli e il cui compagno risulta con una residenza diversa, viene agevolata nella graduatoria perchè nel conteggio non viene considerato il reddito del partner anche se poi formalmente i due convivono. Insomma, escamotage "legali" ma che di fatto aggirano la legge e fanno salire in graduatoria. A presentare domanda infatti sono state 130 donne italiane contro soli 86 uomini. Dei primi settanta in graduatoria, dei 25 italiani solo 6 sono uomini mentre 19 sono donne.

Sulla questione interviene l'assessore al welfar Carlo Girolametti che annuncia controlli serrati e invita i cittadini a segnalare eventuali "furbetti". "Vorrei premettere anzitutto che i criteri per l'assegnazione delle case popolari sono definiti su scala nazionale anche se poi i Comuni hanno piccoli margini di manovra nell'attribuire variazioni di punteggio -afferma l'assesore Girolametti- i nostri uffici hanno aiuto, caso per caso, quanti si sono rivolti a noi per la compilazione delle domande e chi ha fatto ricorso è stato sostenuto. Detto questo, rispetto alla questione dei "furbetti" saremo rigorosi. Sempre, ma ancor più in tempi come questi, è davvero fastidioso pensare che qualcuno possa usurpare il diritto di qualcun altro. Ovviamente come Comune non abbiamo la capacità investigativa ma se ci accorgiamo di assegnatari che non hanno i requisiti per vedersi riconosciuto l'alloggio lo segnaliamo immediatamente all'Erap, proprietario dell'immobile, che procederà di conseguenza. E' già capitato, ad esempio, di aver fatto decadere l'assegnazione di due alloggi ad altrettanti soggetti che risultavano non abitare, materialmente, nella casa assegnata. Se dovessimo constatare, ad esempio, famiglie conviventi per cui invece la domanda è stata fatta da una donna che risulta sola e con figli a carico, interverremo prontamente. Anzi, invitiamo i cittadini a fornire eventuali segnalazioni, purchè naturalmente motivate e circonstaziate".

Sulle quastione della nutrita presenza di "stranieri" nella graduatoria delle case popolari, Girolametti invita a non cadere in falsi luoghi comuni. "Tra i requisiti fondamentali per la presentazione delle domande c'è la residenza nel Comune di Senigallia -ricorda l'assessore al welfare- e dunque parliamo di cittadini a tutti gli effetti e non di clandestini. Inoltre, per aiutare in qualche modo chi vive da più tempo a Senigallia, abbiamo attribuito un punteggio più alto a chi ha la residenza in città da almeno cinque anni. Detto questo moltissimi di quelli che vengono definiti stranieri sono di fatto senigalliesi. Vivono qui anche da vent'anni, hanno figli nati in Italia, che frequentano le nostre scuole".

Infine, una rassicurazione sui "numeri". E' vero che la graduatoria è molto lunga e gli alloggi disponibili pochi, ma il Comune promette uno sforzo continuo. "Nell'immediato, e quindi penso già entro questo mese, assegneremo 25 case popolari -annuncia Girolametti- e successivamente, entro qualche mese, l'Erap ci consegnerà le chiavi di altri 44 alloggi (di cui però 22 ad edilizia agevolata e dunque ricadente in un'altra graduatoria). Poi però ci sono altri alloggi in fase di completamento, come ad esempio a Marzocca, ed altri ancora disponibili nel futuro prossimo in varie parti del territorio comunale, per un totale di circa 145 alloggi. Direi che sono numeri altissimi, mai raggiunti da questa città sul fronte dell'edilizia residenziale pubblica".



carlo girolametti

Questo è un articolo pubblicato il 02-02-2017 alle 14:15 sul giornale del 03 febbraio 2017 - 4338 letture