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Assenteismo: furbetto del cartellino in comune, sospeso rischia il licenziamento

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Rischia il licenziamento il dipendente comunale di Ancona, nonché furbetto del cartellino. A condurre l'operazione la Guardia di Finanza.

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ancona, nell’ambito di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha notificato martedì una ordinanza del Tribunale con la quale è stato sospeso dal servizio per otto mesi un dipendente del Comune di Ancona per reiterati allontanamenti non giustificati dalla sede dell’ufficio a cui era assegnato. Le indagini, tuttora in corso, rientranti nel prioritario obiettivo strategico del Corpo della lotta all’assenteismo nel pubblico impiego, sono state eseguite dai militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica, articolazione del Nucleo di Polizia Tributaria che opera nello specifico settore ispettivo. L’attività investigativa ha consentito all’Autorità Giudiziaria dorica di contestare i reati di truffa aggravata nei confronti dell’Ente pubblico e di false attestazioni nell’utilizzo del badge da parte del dipendente.

Oltre alla notifica dell’ordinanza all’interessato sono state anche eseguite perquisizioni disposte dalla magistratura nell’abitazione dell’indagato e nell’ufficio in cui lo stesso esercitava da oltre 10 anni l’attività di sub-agente assicurativo con regolare partita IVA ma senza autorizzazione del datore di lavoro. Per questo motivo il dipendente accusato di assenteismo, oltre a dover rispondere alla giustizia penale, dovrà restituire tutti i proventi dell’attività di assicuratore irregolarmente percepiti negli ultimi 10 anni, per aver violato il principio costituzionale di esclusività del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, rendendosi anche responsabile, sotto questo profilo, di una specifica ipotesi di danno erariale per il mancato versamento dei proventi percepiti alla propria Amministrazione.

I provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria costituiscono l’epilogo di una articolata attività di polizia giudiziaria, avviata nel mese di febbraio 2016. Pedinamenti, appostamenti ed indagini tecniche che hanno consentito di rilevare che la ininterrotta condotta illecita era in corso da almeno due anni con quotidiani allontanamenti dall’ufficio per circa 2/3 ore al giorno senza smarcare il badge nell’apposito marcatempo, per recarsi nella propria abitazione, nel proprio ufficio privato o presso alcune agenzie assicurative, di cui è risultato attivo collaboratore.

L’ordinanza del GIP è stata notificata anche ai vertici del Comune di Ancona, sia per la materiale esecuzione della sospensione dal servizio da parte dell’Amministrazione di appartenenza del dipendente infedele, che per i conseguenti profili disciplinari, tra i quali rientra, in base alla recentissima disciplina normativa (D.Lgs. n. 116/2016, noto come Decreto “Madia”), anche l’ipotesi di licenziamento.

Sulla base delle investigazioni svolte dai finanzieri, sono state accertate irregolarità in 318 giorni su 431 monitorati, periodo nel quale l’indagato si è allontanato dal proprio ufficio di Ancona per circa 800 ore su un totale di 2.850 ore di servizio formalmente dichiarate, con una percentuale oraria di assenza di circa il 28%.

Le indagini intanto proseguono con la quantificazione definitiva del profitto del reato relativo agli ultimi due anni di servizio prestato dal dipendente pubblico, nonché con la valutazione degli ulteriori e conseguenti profili di danno erariale e di carattere amministrativo.



Questo è un articolo pubblicato il 13-12-2016 alle 17:45 sul giornale del 14 dicembre 2016 - 11229 letture