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Editoriale

Morro d'Alba: Vivere Senigallia e Vivere Jesi rilanciano su un confronto tra i comitati

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di Redazione


Purtroppo l'invito avanzato dalle redazioni di Vivere Senigallia e Vivere Jesi ai comitati del No e del Si sul referendum per la fusione per incorporazione di Morro d'Alba a Senigallia per un confronto pubblico in piazza non è stato, in parte, accettato.

Il rifiuto del comitato del no di Morro d'Alba di partecipare ci è particolarmente dispiaciuto.

Vivere Senigallia ha organizzato i dibattiti conclusivi delle campagne elettorali per le comunali del 2010 e del 2015 e nessuno dei tanti candidati a sindaco ha mai messo in discussione aspetti minori come la data scelta, le modalità del confroto o aspetti sostanziali come la nostra imparzialità.

Teniamo a precisare che la scelta della data è stata fatta perché solo il 18 ottobre avremmo avuto a disposizione la piazza.

Tuttavia, la nostra missione di giornalisti è sempre e comunque quella di offrire un servizio ai cittadini e ai lettori. A tale opportunità non rinunciamo: abbiamo quindi inviato ai due comitati cinque domande, alle quali confidiamo di avere risposta quanto prima. Alle risposte daremo massima visibilità. Abbiamo anche offerto ai comitati anche la possibilità di inviarci un loro video, della durata massima di 180 secondi, per spiegare con le ragioni del no e del sì alla fusione per incorporazione.

Di seguito le risposte dei due comitati al nostro invito al confronto pubblico.

"Gent.ma Redazione di Vivere Senigallia, ringraziando per l'invito presentato giorni fa privatamente e poi reso pubblico senza attendere la nostra risposta, rendiamo nota la nostra impossibilità di prendere parte all'iniziativa nella data che è stata unilateralmente fissata, causa impegni in corso. Cordiali saluti.
COMITATO NO INCORPORAZIONE CON SENIGALLIA"

"Apprendiamo con sorpresa che il Comitato no incorporazione con Senigallia ha declinato l'invito fatto dai siti di informazione on-line “Viverejesi” e “Viveresenigallia” per un incontro pubblico di confronto tra i comitati sostenitori del sì e del no, proposto per il prossimo 18 ottobre. Già nei giorni scorsi questo diniego era stato preannunciato da una comunicazione che metteva in dubbio le modalità con cui l'incontro era stato proposto ed intendeva essere strutturato. Si faceva riferimento al fatto che non fossero state "concordate" le date ed oggi, oltre a ribadire che la data è stata fissata "unilateralmente", si adducono impegni precedentemente assunti. Come comitato del sì, invece, abbiamo accolto da subito con calore la proposta di un confronto "in campo neutro", con giornalisti a fare da moderatori e domande con risposte a tempo uguali per entrambi, cogliendo le possibilità di offrire un servizio utile alla cittadinanza nella scelta che è chiamata a fare domenica 23 ottobre. Questa modalità di confronto pre-elettorale, diffusa da decenni in tutto il mondo democratico, ci sembra un ottimo esercizio di democrazia e la maniera migliore di mettere sul piatto della bilancia i reali contenuti della proposta, senza spazi concessi a nessuna delle due parti per divagazioni, strumentalizzazioni ed eccessivo innalzamento dei toni. Insomma saremmo stati sinceramente felici di questo volano per portare il dibattito su contenuti più "oggettivi", svincolandolo da alcune delle modalità in cui si è dato durante questa campagna elettorale. Questo rifiuto, però, ci porta a porci delle domande che vogliamo condividere coi cittadini. Ci chiediamo quali siano state le reali resistenze ad un confronto, ripetiamo, il più neutro possibile e rispettoso di entrambe le parti. Cosa si intende quando si parla di modalità "non concordate"? Di data fissata "unilateralmente"? E’ un invito di due testate di informazione (che tra l'altro si sono rese disponibili a ragionare insieme sulle suddette, senza ricevere risposta) per offrire un servizio di informazione alla cittadinanza. Nient'altro. Non ci sembra in questo di riscontrare scorrettezze o mancanze gravi. Come mai questo continuo cavillare su modi e forme quando si sono studiate così bene le norme e si ha la certezza della ragione nella sostanza? ciò che è "incontrovertibile" per i cittadini morresi dovrebbe esserlo anche per un pubblico più ampio. Abbiamo l'impressione che ci sia una maggiore propensione da parte del comitato del no a parlare alla pancia della popolazione e che quando questo non è possibile ci si sottragga al dibattito. Speranzosi che queste siano, appunto, soltanto impressioni rinnoviamo l'invito a partecipare a questo confronto, sfruttando la disponibilità delle testate a rivedere, concertandole con i due comitati insieme, gli eventuali punti critici dell'organizzazione dell'incontro, in modo da consentire a tutti di ascoltare le ragioni del sì e del no in maniera più obiettiva possibile. Che è l'unica cosa che conta e che ci interessa.
COMITATO SI ALLA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI MORRO D'ALBA".



Questo è un editoriale pubblicato il 13-10-2016 alle 17:01 sul giornale del 14 ottobre 2016 - 1320 letture