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Fusione con Morro d'Alba: il Consiglio Comunale di Senigallia dice sì

2' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


maurizio mangialardi

Il Consiglio Comunale ha approvato il progetto di fattibilità della fusione per incorporazione del Comune di Morro d'Alba con Senigallia. Il documento è passato nella seduta di venerdì pomeriggio con 16 voti a favore, tre contrari e due astenuti.

Un via libera che apre la strada a nuove prospettive anche se sul versante di Morro d'Alba i cittadini sembrano alquanto divisi, con la costituzione anche di un comitato contro il procedimento. Senigallia intanto la sua posizione ufficiale l'ha presa. Il sindaco Maurizio Mangialardi nel commentare lo studio di fattibilità (nel pdf sotto) ha sottolineato "il valore aggiunto per il terriotorio" rappresentato dalla fusione per incorporazione con Morro d'Alba, che "non perderebbe la sua identità, il suo gonfalone, le sue specificità" e che resterebbe come Municipalità.

L'ultima parola spetterà ai cittadini che saranno chiamati ad esprimersi con un referendum consultvio rispetto al quale il primo cittadimo mette in guardia. "I contrari devono pensarci bene -ha detto Mangialardi- se vincesse il no il nostro comune non potrebbe ricorrrere a questo strumento, per procedure analoghe o simili, per dieci anni. Ma non solo. Anche le opportunità di crescita derivanti da una comune sinergia verrebbero meno".

L'operazione se andasse a buon fine porterebbe nelle casse comunali circa 2 milioni di euro che il primo cittadino, anche senza troppi giri di parole, ha fatto capire come potrebbero essere impiegati. "Se vincesse il no al referendum ad esempio, perderemmo l'opportunità di realizzare il nuovo raccordo a Sant'Angelo con la complanare, da tanti invocato a gran voce. Rispetto poi ai timori sollevati da alcuni sul'incidenza che Morro d'Alba avrebbe sulle scelte del Comune, mi sento di rassicurare. Il documento di fattiblità parla chiaro e certamente Morro d'Alba avrebbe l'ultima parola su tutti quei capitoli di bilancio, ad esempio, che afferriscono il loro territorio".

In conclusio Mangialardi lancia un monito. "Se al referendum vincesso il no noi resteremmo come ora, ma qualcuno forse avrebbe di meno". La palla passa ora a Morro d'Alba dove il dibattito tra i favorevole e i contrari è accesissimo.





maurizio mangialardi

Questo è un articolo pubblicato il 02-09-2016 alle 20:24 sul giornale del 03 settembre 2016 - 4063 letture