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comunicato stampa

Alleanze future e Palazzo Gherardi, Paradisi: 'Rimini pronto al 'salto della quaglia'. Venga smentito'

2' di lettura
1971

da Roberto Paradisi
Coordinamento Civico
librobianco-senigallia.blogspot.it

 


Roberto Paradisi

Che il consigliere Enrico Rimini avesse dato segni di non equilibrio politico è un dato risaputo. E, tutto sommato, ininfluente. Ma ora delle due l’una: o i suoi referenti Cicconi Massi e Cameruccio prendono immediatamente le distanze dalle sue ultime esternazioni, oppure significa che le sue dichiarazioni sono condivise.

La prima: il consigliere Rimini, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato che la lista civica che verrà formata guarderà a 360 gradi. La traduzione letterale significa che Rimini non esclude un’alleanza con il Pd e Maurizio Mangialardi preparandosi al “salto della quaglia”. Cicconi Massi e Cameruccio hanno il dovere morale di escludere, ora e per le prossime elezioni, la possibilità di allearsi con Mangialardi e la sinistra affarista di Senigallia. Gli elettori che hanno votato, con forza, l’alternativa a questa maggioranza pretendono ora una parola di chiarezza. Smentiscano subito (o chiariscano) le parole di Rimini. La seconda. Il giovane Rimini (dopo aver già difeso comicamente il costo delle salsicce garantito dall’Amministrazione comunale per la sagra di S.Angelo) ha offerto una immediata sponda a Mangialardi su Palazzo Gherardi.

Senza senso del ridicolo, smentendo una battaglia già da lui sostenuta con forza, ha proposto con la stessa forza un albergo a Palazzo Gherardi così dichiarando di voler svendere ai privati (come vuole fare il sindaco) il simbolo della cultura cittadina. Ingenua la sua motivazione: “Palazzo Gherardi è già stato un albergo”. Vero, ma, occorre aggiungere, in palese violazione del lascito testamentario del conte Gherardi. E’ stato dunque, per un breve periodo, un albergo in termini illegittimi. Ed una illegalità non ne sana una successiva. Dicano allora Cicconi Massi e Cameruccio se questa è la posizione del loro gruppo o se, su Palazzo Gherardi, hanno o meno mantenuto la posizione che hanno sempre avuto.

E’ bene peraltro ricordare, smentendo le mistificazioni del sindaco Mangialardi, che ha un costo pubblico sia ristrutturare il palazzo a fini culturali (nel rispetto del testamento) sia per metterlo in mano ai palazzinari. Ed è il caso di ricordare che, per chi è capace (Mangialardi non lo è) è possibile attingere a fondi extra-comunali per le ristrutturazioni di edifici scolastici, poli culturali, progetti museali. E’ molto deprimente sapere che un sindaco di una città come Senigallia non ne sia a conoscenza (o finga di non esserlo).



Roberto Paradisi

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-03-2014 alle 19:14 sul giornale del 18 marzo 2014 - 1971 letture