Lavoro: per ricerca UE nuova occupazione arriverà dalle applicazioni per smartphone e tablet

App 3' di lettura 25/02/2014 - Un recente studio UE dimostra che la cosiddetta app economy è destinata a crescere nei prossimi quattro anni, creando milioni di posti di lavoro sempre più redditizi. Gli sviluppatori, che nel 2013 sono 1 milione e guadagnano 11,5 miliardi di euro, diventeranno 2,7 milioni nel 2018, con introiti che potrebbero arrivare a 46 miliardi.

La Commissione Europea ha infatti finanziato una ricerca che analizzasse i dati attuali e futuri relativi al mercato delle applicazioni per smartphone. Tale ricerca, intitolata “Sizing the EU app economy”, copre il quinquennio 2013-2018 e dimostra che i miliardi catalizzati dalle app in Europa sono destinati ad aumentare e con loro l’occupazione in questo settore, in cui si creerebbero più di 4 milioni di posti di lavoro.

Guadagno assicurato per i futuri sviluppatori di applicazioni, i quali se nel 2013 hanno raccolto 11,5 miliardi di euro, possono aspettarsene 46 nel 2018. Le aziende, consce di questi dati, stanno incrementando l’investimento in tale settore. Il campo delle app, oltre che essere redditizio, è variegato: sebbene le app più gettonate siano quelle relative ai social network, ai videogiochi e al poker online, l’offerta pare sterminata, rispondente a qualsiasi gusto o necessità umana. E si sta affermando un modello di ricavo, ossia il freemium, in cui hanno fatto da apripista le app per giocare a texas hold'em: il download dell'applicazione è gratuito, ma si guadagna da microtransazioni "in-app".

GIGAOM and NUI Galway, cui l'Europa ha commissionato la ricerca, hanno provato che l’Europa spende più del resto del mondo nelle app e che la spesa del 2013 di 6,1 miliardi di euro salirà a 18,7 nel 1018, implicando una crescita nel mercato che passerà dagli attuali 17,5 milioni di euro ai futuri 63 miliardi. Tali numeri ne implicano altri, quelli dell’occupazione lavorativa: un aumento così esponenziale delle domande di app significa un aumento dei posti di lavoro. “Sizing the EU app economy” stima che nel 2018 gli sviluppatori potrebbero arrivare ad essere 2,7 milioni, ai quali vanno aggiunti 2,1 milioni di posti di lavori legati al marketing e altre posizioni di appoggio agli sviluppatori, mentre ora sono rispettivamente 1 milione i primi e 800 i secondi.

Lo sviluppatore può lavorare in proprio oppure a contratto e la ricerca dimostra come la seconda opzione sia preferibile: non solo aumenta la soddisfazione dello sviluppatore a lavorare per un’azienda (il 40% dei dipendenti risulta molto soddisfatto, contro il 19% dei lavoratori in proprio), ma anche il guadagno e il rendimento. Il 12% degli sviluppatori a contratto arriva a pianificare più di 30 app, mentre la percentuale di quelli in proprio si ferma all’8%, e gli introiti vanno da 6 milioni di euro per il lavoro in proprio nel 2013 a 17 milioni nel 2018 e da 11 milioni di euro nel 2013 a 46 nel 2018 per l’altra categoria.

Tuttavia gli sviluppatori indipendenti sono più di quelli a contratto e il divario non si colmerà: dai 450 mila sviluppatori indipendenti del 2013 si passerà a poco più di un milione e nel 2018, mentre quelli in azienda sono poco meno di 200 mila e diventeranno poco meno di 700 mila.






Questo è un articolo pubblicato il 25-02-2014 alle 07:45 sul giornale del 26 febbraio 2014 - 6662 letture

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