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comunicato stampa

Sanità: firmato il protocolla per la riorganizzazione regionale

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Un taglio netto alle liste d’attesa, uno stop deciso alla mobilità passiva, un percorso di stabilizzazione per i precari che operano nella sanità e la copertura del turn over, una riorganizzazione totale dei servizi socio-sanitari con un massiccio rafforzamento sul territorio. Sono previsti 200 posti letto in più nelle residenze protette per gli anziani, ulteriori 150 posti (tra residenzialità e semiresidenzialità) in base alle esigenze delle diverse aree di intervento (anziani, disabili, minori, dipendenze, ecc), circa 100 posti letto per disabili psichici.

Sono solo alcune delle azioni previste dal Protocollo programmatico relativo al processo di riorganizzazione in campo sanitario e socio-sanitario sottoscritto oggi tra la giunta regionale, le aziende e gli enti del Servizio sanitario regionale, Cgil, Cisl e Uil. L’accordo è frutto di un lungo percorso di confronto con i sindacati cominciato a settembre che, nonostante le posizioni critiche, ha portato a trovare nella riorganizzazione le priorità e i punti di forza su cui investire. La manovra di risanamento 2010-2013 ha permesso infatti di centrare gli obiettivi imposti dalle norme nazionali e di rafforzare il processo di riconversione consentendo di potenziare l’attività delle reti territoriali, dell’integrazione socio-sanitaria e della prevenzione mantenendo l’equilibrio dei conti. La risorse umane e finanziarie che si sono liberate con queste misure, saranno ora destinate a sostenere il rafforzamento e la creazione di servizi extraospedalieri.

“La marcia fino a qui è stata molto lunga e costante e non si è mai interrotta – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Gian Mario Spacca - . Se oggi possiamo garantire conti in ordine, offrire stabilità ai dipendenti del sistema sanitario ed incidere sul miglioramento dei servizi sul territorio per tutti i marchigiani è merito di questo processo di riforma avviato con grande determinazione nonostante le difficoltà. La validità dei risultati conseguiti fino a qui ci permette anche di siglare questo importante protocollo che recupera un rapporto positivo nel senso riformatore di gestione della sanità regionale su alcuni temi di rilievo come quelli del turn over del personale nel settore della sanità, le liste d’attesa, la mobilità passiva, ma soprattutto l’integrazione socio-sanitaria. Si rafforza ulteriormente l’attenzione al territorio, non più solo agli ospedali dunque, in un equilibrio complessivo per ciascuna realtà territoriale grazie alle figure socio-sanitarie che vengono distribuite sui distretti.”.

L’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani ha voluto evidenziare l’aspetto politico del protocollo. “E’ la concreta dimostrazione – ha detto – della volontà della Regione di recuperare il confronto e la condivisione della riforma sanitaria in atto. Le pressioni causate dall’urgenza ci hanno impedito di dialogare come avremmo voluto, ma oggi possiamo affrontare il percorso che ci attende con maggiore serenità. Per la prima volta il Fondo sanitario è stato distribuito in base ai costi standard e le Marche, essendo ai vertici delle classifiche nazionali, hanno potuto usufruire di un meccanismo di premialità che ci ha dato una boccata d’ossigeno sul fronte delle risorse. Ora dobbiamo continuare a tenere ferma la barra in sinergia con il territorio, i sindacati e gli operatori per completare la riforma e garantire i servizi migliori a tutti i marchigiani e la tenuta finanziaria del sistema”.

Il direttore del Servizio Sanità Piero Ciccarelli ha sottolineato in particolare due concetti: territorialità e appropriatezza. “L’obiettivo – ha spiegato è quello di rafforzare e qualificare i servizi territoriali nella logica di riequilibrio tra le Aree vaste e i distretti utilizzando le risorse liberate dalla riorganizzazione della rete ospedaliera. Sul fronte della mobilità passiva e delle liste d’attesa va innanzitutto monitorata l’appropriatezza delle prescrizioni. Nel caso invece di prestazioni specialistiche richieste e non soddisfatte va incrementata l’offerta”. Ciccarelli ha infine ricordato che il Protocollo recupera il metodo di confronto del “tavolo congiunto” a tutti i livelli: regionale, area vasta, distretto.

Soddisfatte anche le organizzazioni sindacali. “Siamo contenti di questo Protocollo – ha affermato il segretario regionale della Cgil Roberto Ghiselli - che recupera una situazione nella quale avevamo rilevato criticità nei confronti di alcune scelte prese dalla Regione per tempi e modalità. In questo modo invece, poniamo le basi per fare una vera riforma sanitaria che riconverta le strutture tradizionali e dia più servizi là dove c'è più bisogno: anziani, non autosufficienti, liste d’attesa. Bene anche le garanzie a tutela del personale del settore. Adesso dobbiamo fare in modo che gli impegni sottoscritti diventino realtà”.

“Oggi – ha continuato Sauro Rossi per la Cisl Marche - si avvia una nuova fase basata sulla consapevolezza condivisa di doverci impegnare tutti con un sistema nuovo per superare le difficoltà in un quadro severo di contrazione delle risorse. Come sindacato abbiamo cercato un raccordo strettissimo con le federazioni dei Pensionati, della Funzione pubblica e dei Servizi perché crediamo che questo sforzo sia più efficace se più persone sono chiamate a portare a sintesi queste riflessioni. Il lavoro per dare qualità al sistema della salute marchigiano è costante ed è un processo delicato. In questo contesto è fondamentale il coinvolgimento degli operatori senza il quale, qualsiasi processo, subirebbe resistenze. Per questo il capitolo risorse umane previsto dal Protocollo è fondamentale” .

“Abbiamo costruito le basi – ha concluso Graziano Fioretti segretario regionale della Uil - per un nuovo percorso che risolva una serie di problemi a partire dalle garanzie contrattuali e per il turn over del personale legato direttamente e indirettamente (cooperative) al sistema sanitario. Abbiamo inoltre creato le condizioni per aumentare i posti letto e intervenire sul sociale. Molti altri argomenti restano aperti come quelli della mobilità passiva e delle liste attesa. Problemi urgenti che verranno affrontati e risolti in base alle precise scadenze fissate nel protocollo”.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-02-2014 alle 19:40 sul giornale del 18 febbraio 2014 - 1776 letture