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Montesilvano, Di Mattia furioso: 'Tradito dagli amici e dai poteri forti'

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Dopo il clamoroso 'sgambetto' di ieri (domenica 16 febbraio, n.d.r.), che gli è costato la poltrona di Primo Cittadino di Montesilvano (articolo), Attilio Di Mattia (foto) reagisce duramente e cerca di dare un volto preciso a chi gli ha voltato le spalle.

“Oggi pago un prezzo alto per aver tentato di difendere gli interessi dei montesilvanesi" spiega Di Mattia in una nota che lascia poco spazio alle interpretazioni. Il giovane Sindaco di Montesilvano è un fiume in piena: “Come? Intanto con l’aver revocato una gara di appalto da 30 milioni di euro, già aggiudicata, tra l’altro, per evitare di salassare i miei concittadini con la tassa sui rifiuti. Conoscete un altro sindaco che abbia fatto lo stesso? Non credo. Poi con l’aver tentato di andare a rompere l’attuale sistema monopolistico di smaltimento dei rifiuti con il progetto di Arrow Bio, che avrebbe creato concorrenza. Conoscete qualche altro sindaco che si è posto il problema della mancanza di concorrenza in tema di smaltimento rifiuti? Poi con l’aver chiuso le porte dell’urbanistica a speculazioni edilizie di cui questa città è stata vittima per anni".

"Ho attuato una politica di spending review senza guardare in faccia nessuno - spiega Di Mattia -, con la volontà di arrivare a votare il bilancio ad aprile con la rivisitazione di tutte le vecchie convenzioni dell’urbanistica approvate negli ultimi dieci anni. Anche qui, senza guardare in faccia a nessuno. Io sono stato scansato da tutti i poteri forti che, invece, prima di me in questa città ci sguazzavano. Il futuro che hanno in mente i cosiddetti cospiratori, che come carbonari si sono riuniti per sfiduciarmi, qual è? Quello di ricominciare con gli appalti di prima? Quello di riportare gli interessi urbanistici di prima? Quello di gestire le spese e la macchina amministrativa come prima, lasciando un indebitamento che stiamo pagando e che continueranno a pagare anche i nostri figli? Quello di tornare a pensare agli interessi di pochi rispetto al bene di tutti, come prima?"

Al di là dei poteri forti, Di Mattia dà un nome e cognome anche agli ex 'amici' che, a suo parere, non hanno esitato a pugnalarlo alle spalle: "Hanno fatto di tutto per impedire il cambiamento in atto. Personalmente non posso nascondere la profonda delusione per il tradimento della consigliera Comardi ed in particolare del Presidente del Consiglio, Fabio Petricca. Un amico che mi ha accoltellato alle spalle e che in futuro saprà svelare le reali motivazioni. Lo stesso che alcuni della mia famiglia hanno votato e fatto votare oggi mi sfiducia. Basta questo per capire la delusione profonda per il personaggio che si è rivelato essere”.

“Io sono sereno – conclude Di Mattia - perché so di aver seguito l’interesse della città, di aver amministrato con mille difficoltà e pochissimi soldi, di aver fatto scelte impopolari ma coraggiose”.



Questo è un articolo pubblicato il 17-02-2014 alle 17:09 sul giornale del 18 febbraio 2014 - 845 letture