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comunicato stampa

Anche Farid se ne va...'In Italia non vedo prospettive, nè lavoro'. Le porte della struttura di Collemarino si aprono alla stampa

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Emma Capogrossi|

Anche Farid, giovane ex occupante di via Ragusa che ha accettato provvisoriamente l'alloggio del comune a Collemarino, se ne va nella sua patria, il Marocco, e così un altro ex occupante. 'In Italia non vedo prospettive, nè lavoro. Non è tanto il problema della casa' Così Farid alla redazione di VivereAncona.it, ma prima di lasciare, insieme ad altri compagni di avventura, vuole ringraziare il sindaco. Le porte della struttura di Collemarino si aprono alla stampa e da il via ufficiale al progetto "Oltre Confine".

Il giovane marocchino Farid, ex occupante di via Ragusa, è in attesa di rimpatrio nella casa di Collemarino di via Flaminia, ma prima di andarsene vuole portare i suoi ringraziamenti al Sindaco, Valeria Mancinelli, per aver dato loro un posto sicuro dove, insieme ai suoi compagni, ora si trova bene. E così il tunisino Anis, il rumeno Viera ed il milanese Emanuele. Tutte persone che fino a ieri hanno vissuto per strada o in case abbandonate e che grazie ai volontari del servizio di strada hanno ripreso dignità. Diplomato in elettronica, Farid, torna in patria. Perchè in Italia - dice lui "non c'è più prospettiva e non è solo il fatto di una casa: manca il lavoro".

Ed intanto si ricomincia a vivere con un tetto sulla testa: alcuni di loro prendono il patentino nautico per lavorare nei pescherecci, mentre altri entreranno a lavorare in una fattoria 'speciale'. "Non sono più ex occupanti, ma persone che vanno dietro a nuove proposte formative personalizzate - ha detto Bernabucci - nell'agricoltura, come nella pesca e non solo". A novembre, inoltre, già avviato il tavolo sulla povertà ed ora si parla di Laboratori di co-progettazione con le associazione per individuare i nuovi bisogni.

Una soluzione temporanea che durerà sei mesi e darà avvio al progetto "Oltre confine", quella prospettata dall'amministrazione comunale per i 25 ex occupanti di via Ragusa. Quelli che hanno accettato la proposta potranno usufruire oltre alle altre sistemazioni anche dell'ultima struttura, gestita dal Gus, messa a disposizione per un totale di 20 posti: lo stabile di tre piani che prima ospitava le suore suore a Collemarino sulla Flaminia e dove abitavano, fino a pochi giorni fa, ancora tre suore ad oggi trasferite.


"Il progetto sperimentale avrà durata di sei mesi - ha specificato in merito Bernabucci - e cerca di coinvolgere tutti coloro che si trovano in disagio sociale che homeless. Il comune sta cercando risposte caso per caso. Ci sono persone italiani che non hanno una casa, ma un lavoro. E qui non significa stare in albergo. Tutti gli ospiti che si trovano all'interno della struttura sono stati a colloquio con il comune di Ancona e Gus".

"All'interno - ha riferito il Presidente del Gus, Paolo Bernabucci - abbiamo professionisti con un approccio volontaristico che seguono turni di servizio. Gli ospiti non venegono lasciati soli". Ad occuparsi della struttura del civico 356 a collemarino, Paola Paci.

A segnalare la presenza di molte persone che vivono per strada in maniera stanziale l'associazione di strada. "Per potenziare la risposta - ha precisato l'assessore Capogrossi - ero venuta per un sopralluogo già il 27 novembre scorso ed ora ringraziamo la Curia perché ci ha concesso il comodato gratuito della struttura di Palombina. Ma i ringraziamenti vanno anche alla santissima annunziata che ha messo a disposizione un appartamento per una mamma ed un bambino, a suor Pia che ha preso con sè una donna sola, al Gus che ha affittato due appartamenti e al servizio di strada e tanti altri". Inoltre rimane semi abitato l'appartamento di via Astagno dove vi abita solo un ragazzo del Bangladesh dal momento che la famiglia che c'era ha diritto ad una casa in graduatoria.

"Una risposta che non è solo la casa - ha precisato l'assessore ai servizi sociali - ma un'altra prospettiva di vita per poter integrasi al meglio in un contesto difficile e diverso sia sociale che economico".

E' così che all'interno della struttura di Collemarino si comunicia a costruire la comunità: il cuoco, Dulip, proviene dallo Sri Lanka e collabora con il Gus dal 2005. Per lui è un piacere auitare l'associazione dal momento che il Gus ha aiutato la sua popolazione durante lo Tsunami. Emanuele 38 anni di Milano viveva in strada ad Ancona ed ora si sente al sicuro in una vera casa.

Remo Baldoni, volontario del servizio di strada molto conosciuto che si occupa dei senza fissa dimora. "Noi portiamo quello di cui hanno bisogno: medicinali, cibo e non solo. Il nostro progetto nasce per incontrali e conoscerli. Il problema vero è che nessuno li conosce a fondo. Dobbiamo aumentare culturalmente".

Parla anche Loredana Valentini, responsabile immigrazione per il comune. "Questo nuovo progetto si inserisce in un sistema di interventi già attivi nel territorio che risponde al problema dell'emergenza dei senza fissa dimora e completa il quadro degli interventi, migliorandolo. Per i richiedenti asilo, invece, ci sono i progetti spar che fanno riferimento al Ministero. Nel complesso i progetti attivati sono personalizzati che vanno oltre l'alloggio e mirano a potenziare l'autonomia".

Paola Paci, coordinatrice del progetto del Gus: "La struttura e stata aperta lunedì a Palombina, ma è stata data una risposta anche prima. Oltre alla casa ci saranno i percorsi. Tra questi nove ragazzi somali, ad esempio, domani inizierannno una formazione residenziale presso una fattoria sociale del Gus ad Urbisaglia nel maceratese. Così saranno in grado di produrre ortaggi, frutto del lavoro di ex rifugiati, che saranno portati anche sulle nostre tavole. Inoltre, insieme al comune di Ancona, il Gus, sta pensando di ripetere questa esperienza anche in città. "Un modo per produrre reddito per loro e benefici per tutti" secondo Bernabucci.

Ed ad oggi, giovedì, mancano solo quattro posti liberi nella struttura di Collemarino, 16 infatti sono stati già occupati di cui 13 provenienti da via Ragusa. Il tutto è stato possibile grazie alla convezione tra Comune e Gus per la modesta cifra di 8 euro al giorno a persona. Il Gus mette a disposizione il personale e provvede agli acquisti per i ragazzi ospiti. "Abbiamo obblighi di comprare del cibo - ha detto Bernabucci - oltre agli ortaggi di nostra produzione. Il comune di Ancona fa uno sforzo importante". Tutto ciò inoltre non sarebbe stato possibile senza la rete di solidarietà.


"Le persone all'interno - della struttura ha precisato la Capogrossi insieme a Bernabucci - sono state tutte comunicate agli uffici di pubblica sicurezza". E pure al vicinato i nuovi occupanti non sembrano dare problemi.





Emma Capogrossi|

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-01-2014 alle 16:34 sul giornale del 24 gennaio 2014 - 4548 letture