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Chiodi nell'occhio del ciclone dopo la 'notte proibita': 'Ha offeso meritocrazia e pari opportunità'

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In merito alla vicenda che vede coinvolto il presidente della Giunta regionale abruzzese, Gianni Chiodi (foto), ovvero l'inchiesta sui rimborsi spesa (link) e la presunta notte 'proibita' trascorsa dal governatore in un albergo romano con una giovane abruzzese, interviene Marco Rapino, segretario regionale dei Giovani democratici.

"Stupore e sconcerto sono le uniche reazioni possibili alle parole del Presidente Chiodi. Senza alcun intento speculatorio - spiega Rapino, vice segretario del Pd abruzzese - tenendo ferma la distinzione tra le questioni personali e quelle politiche, la difesa del governatore appare inaccettabile. La Regione Abruzzo continua ad essere umiliata da comportamenti intollerabili, ma che sembrano essere la prassi per alcuni esponenti della maggioranza che governa la regione da 5 anni e 2 mesi".

"Ad uscire screditato e ormai delegittimato questa volta è anche un settore come quello delle Pari Opportunità, che per ciò che rappresenta a livello simbolico e istituzionale, non potrebbe neanche essere accostato ad una vicenda come quella raccontata da Chiodi. Mi domando – prosegue Rapino – se è questa la meritocrazia di cui si é vantato il governatore durante il suo mandato. Temo che la vicenda evidenzi quello di cui si sente troppo spesso parlare, e cioè di un sistema di potere del centrodestra teramano molto poco trasparente e basato su parentele, amicizie e relazioni".

Infine, un riferimento esplicito al prossimo appuntamento elettorale: "L’Abruzzo non aveva bisogno di altri 6 mesi di governo Chiodi - precisa Rapino - e a maggio dimostrerà di non volere un eventuale bis. Il Pd è pronto ad assumersi la sfida del governo, che dovrà necessariamente essere accompagnata dall’attuazione della massima trasparenza nelle amministrazioni, divenuta ormai un’urgenza".



Questo è un articolo pubblicato il 29-01-2014 alle 17:38 sul giornale del 30 gennaio 2014 - 1052 letture