Licenziamento alla New Holland: Rifondazione, 'Grande ipocrisia da parte dell’azienda'

Cambia in peggio il clima nelle fabbriche. Lo testimonia il licenziamento alla New Holland di Jesi di un lavoratore colpevole di aver reagito in malo modo nei confronti di una collega.

I ritmi di lavoro, l’organizzazione gerarchizzata, il clima da caserma fatto di norme, richiami, multe assommati alla cassa integrazione, all’incertezza sul futuro, a salari sempre più inadeguati per “sbarcare il lunario”, producono soprattutto nei lavoratori più deboli condizioni di stress e aumentano la conflittualità che porta a episodi incresciosi.

Di fronte a questo l’ipocrisia aziendale è grande, non è la tutela dei lavoratori che la preoccupa, ma approfitta di questi fatti per accrescere nei reparti la paura e attraverso questa governare a proprio piacimento i processi produttivi.

Non solo vogliamo esprimere la solidarietà ai lavoratori protagonisti di questa vicenda entrambi vittime di un’organizzazione del lavoro che cancella umanità e diritti e pretende solo obbedienza cieca e genuflessa disciplina, ma crediamo sia giusto accendere i riflettori sulle condizioni del lavoro in fabbrica dove oramai il ricatto della crisi consente qualsiasi abuso. Oggi un licenziamento a cuor leggero, domani la proposta di accettare condizioni peggiori e peggio pagate.

La notizia dell’Elettrolux che vuole dimezzare i salari è un’altra drammatica conferma. Riscoprire il valore della solidarietà, il gusto della lotta, la dignità della propria condizione di operai sono le risorse a cui attingere per resistere a queste infamie. Noi vogliamo contribuire a questo percorso.