Protezione dell'arenile dall'erosione: al via la sperimentazione dei 'sacchi in geotessuto'
Senigallia coglie al balzo la nuova normativa regionale che consente di “realizzare opere temporanee di difesa costiera mediante posa in opera di sacchi di sabbia” per combattere l'erosione della costa e sperimenta lo 'stratagemma' in due zone dell'arenile.
Il progetto sperimentale, che prevede il posizionamento di sacchi in geotessuto- offerti dalla ditta Tessilbrenta Srl di Pove del Grappa (Vi)- della dimensione di 160 x 120 x 40 centimetri da riempire con sabbia del peso fino ad una tonnellata sul tratto di spiaggia libera a ridosso del molo di levante e del faro e su un tratto di spiaggia all'altezza del Ciarnin, dove è presente una duna naturale e una piccola duna artificiale realizzata recentemente a protezione di uno stabilimento balneare, è stato testato in laboratorio dall'Università Politecnica delle Marche sotto la direzione del professore Alessandro Mancinelli.
“Si tratta di sacchi che, a differenza di quelli utilizzati in tante altre zone soprattutto nella parte sud della regione, permettono di raggiungere grandi dimensioni e quindi di essere competitivi con gli scogli- spiega il professore Alessandro Mancinelli- Il tutto con grande funzionalità. I sacchi in geotessuto infatti, che vengono riempiti con la sabbia prelevata direttamente dall'arenile, evita il problema di dover spostare la sabbia da una zona all'altra del lungomare e garantisce sicurezza e protezione dalle mareggiate sia all'arenile che ai manufatti presenti”.
L'operazione, eseguita a titolo gratuito dalla ditta Francheschini Francesco- già appaltatrice del servizio di manutenzione dell’arenile demaniale, è in fase avanzata nel tratto del Molo dove i sacchi vengono posizionati in stile 'pannello'. “I sacchi, esclusivamente riciclabili e riutilizzabili, sono stati posizionati a partire dallo spigolo del muro per una lunghezza totale di 46 metri- precisa l'assessore ai lavori pubblici Maurizio Memè- In vista degli interventi di ripascimento in preparazione alla prossima stagione turistico-balneare verranno poi rimossi e svuotati”.
“Questo tipo di operazione- aggiunge con il supporto del professore Mancinelli- ci evita di dover spostare la sabbia. Viene presa e riversata nella stessa zona dell'arenile perchè, grazie ai sacchi in geotessuto, la sabbia non si disperde con eventuali mareggiate come accade con gli 'accumuli' di sabbia”. I contenitori, che “fungono da filtro ed hanno un'alta resistenza e flessibilità” come spiegano i responsabili della ditta produttrice, si mimetizzano con il resto dell'arenile per garantire alla città e al lungomare un aspetto omogeneo.
Una volta completato il posizionamento dei sacchi sul tratto a ridosso del molo il cantiere si sposterà quindi nel tratto di arenile all'altezza del Ciarnin dove, proprio per la sua conformità, i sacchi verranno posizionati secondo una 'struttura radente'. “Vista la presenza di un restringimento dell'arenile, della presenza della duna naturale e di uno stabilimento balneare questa struttura eviterà che un'eventuale mareggiata porti via la spiaggia e danneggi lo stabilimento”- conclude Mancinelli.
I sacchi in geotessuto, che potrebbero essere posizionati anche in 'struttura sommessa', se dovessero avere riscontri positivi verranno adoperati ed estesi anche alle altre zone del lungomare interessate dall'erosione.
Questo è un articolo pubblicato il 18-12-2013 alle 15:51 sul giornale del 19 dicembre 2013 - 2597 letture
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