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comunicato stampa

Tares: l'abuso legalizzato dal Comune. Due bollette a confronto

5' di lettura
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da Paolo Battisti
consigliere Partecipazione


gruppo Partecipazione

Pochi giorni fa è arrivata nella mia cassetta della posta, come a tutti i cittadini di Senigallia, la rata del Tares (con scadenza 31 gennaio 2014), contenente due importi: quello a conguaglio (la bolletta che mi è arrivata) di 159 euro, e il totale da pagare che per il 2013 è di complessivi 269 euro.

Ho confrontato l’importo del 2013 con quello versato nel 2012, 182 euro, e riscontrato un aumento di quasi il 50% in un solo anno, 87 euro. La mia famiglia è composta da 4 persone che dimorano in un’abitazione di 88 metri quadri: due genitori con un’unica modesta pensione, una sorella disoccupata e il mio lavoro a partita iva (per la trasparenza comunico che dagli ultimi atti pubblici del 2011 – ma il 2012 è andato peggio - il mio reddito è stato di euro € 9.313,00 come professionista e di € 2.664,00 come consigliere comunale in gettoni di presenza). Un reddito generale limitato in un nucleo familiare di quattro persone, una tipologia familiare molto diffusa in Città (tra le più colpite dalla Tassa).

Quando nel 2007 è stata introdotta la raccolta differenziata, abbiamo accettato, come premessa generale, che il servizio, una volta arrivato a regime, avrebbe ridotto i costi per il contribuente grazie alla maggiore efficienza e ai ricavi derivanti dal “virtuoso” riciclo dei rifiuti. Una premessa completamente disattesa in sette anni, in cui la Tarsu è diventata una vera e propria tassa, completamente svincolata dal servizio che viene erogato e priva di alcun incentivo per il cittadino a differenziare correttamente. Non c’è nessun rapporto fra le dimensioni di una casa e la quantità di rifiuti prodotti dalla famiglia che ci vive, un equivoco con cui siamo costretti a convivere da decenni, ma utilissimo per fare cassa. In più, sempre per introitare denaro, è stato aggiunto il coefficiente familiare, ma nessun vero incentivo per premiare chi differenzia correttamente da chi butta tutto nel grigio. L'aumento del Tares rispetto alle vecchie Tarsu è imbarazzante (per la Giunta) e ingiustificato, visto che negli ultimi anni è aumentata la raccolta differenziata e c'è stata una conseguente riduzione dei costi di smaltimento. E a pagare sono soprattutto le famiglie numerose, le più colpite dalla crisi economica.

Tra incentivi e riduzioni, gli importi della bolletta della singola utenza domestica possono essere abbattuti fino al 60 per cento della parte variabile. Molte città da anni adottano queste politiche con successo, premiano i cittadini più virtuosi con sconti nelle fatture. E’ ora che ciò si faccia anche a Senigallia. Ma ai nostri amministratori non interessa far risparmiare i cittadini, interessa solo far cassa.
All’origine della stangata TARES ci sono alcune motivazioni:
la copertura del TARES, a differenza della TARSU, dell’intero servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti;
la maggiorazione di 0,3 euro a m/q su tutti gli immobili per finanziare le spese per i servizi indivisibili dei Comuni, come la manutenzione delle strade o l’illuminazione pubblica.

Il Sindaco Mangialardi va raccontando da mesi che lui è esente da colpe e che l’aumento del TARES è dovuto alle scelte economiche del Governo (sostenuto principalmente dal suo partito), che ha chiesto per ogni utenza la maggiorazione di 30 centesimi a metro quadro. Ma se notate la mia bolletta questo costo incide per 26,40 euro. E se vogliamo contiamoci anche gli 11,55 euro da destinare come “Tributo Ambientale Provinciale”. Le Province, in attesa di abrogarle continuiamo a finanziarle. Quindi se togliamo queste due voci, la cifra che rimane è di 230,96 Euro, quasi 50 euro in più dello scorso anno! Noi di Partecipazione nel giugno 2012 abbiamo fatto approvare all’unanimità in Consiglio Comunale una mozione che abbiamo presentato per eliminare dalla Tassa sui Rifiuti tutte quelle attività il cui costo impropriamente finisce nella bolletta. Si è trattato di un primo piccolo passo, ma il nostro impegno non è finito con quella mozione.

Il Gruppo Consiliare di Partecipazione si attiverà in tutte le sedi amministrative per mettere all’Ordine del Giorno i seguenti punti:
1) Conoscere nel dettaglio costi e ricavi dell’attuale sistema di raccolta differenziata, perché dopo sette anni è ora di valutare e condividere i benefici del sistema con i contribuenti, non possiamo più accettare chiacchiere autoreferenziali sulla bontà del servizio;
2) Conoscere nel dettaglio il costo globale del servizio di smaltimento e raccolta rifiuti, che è esploso negli ultimi anni: nel 2011 era di circa 7mln di euro, nel 2012 di 7,8 mln di euro e nel 2013 è arrivato a 8,4 mln di euro. Per essere chiari: Costi di Raccolta e Trasporto del grigio; Costi di Raccolta e Trasporto del differenziato, Costi di Trattamento e recupero dell'organico, costi di selezione e smaltimento dell'indifferenziato. Queste sono le voci principali che compongono la parte Variabile del Tributo (tariffa) ed anche la più importante. Ci sono poi da considerare i costi fissi (stipendi, ammortamenti, recupero capitale investito ecc..).
3) Verificare che i meccanismi di riduzione sociale della tassa siano applicati a tappeto e che le famiglie numerose od indigenti godano di una corsia preferenziale per vedere riconosciuti i propri diritti. Il Comune deve farsi parte attiva nell’individuare ed informare le famiglie che ne hanno diritto con una comunicazione semplice e lineare, al contrario della burocratica comunicazione riportata sulla cartella di pagamento arrivata in questi giorni.
4) Avviare da subito, in via sperimentale e in una limitata porzione del territorio comunale, un servizio di raccolta differenziata a tariffa, dove l’imposta venga calcolata in base al peso dei rifiuti effettivamente prodotti e dove venga riconosciuto ai contribuenti un incentivo a differenziare correttamente. Perché è ora che il servizio di raccolta differenziata dimostri il suo valore oltre che ecologico anche economico, non possono essere più accettati gli annunci trionfalistici degli ultimi sette anni.





gruppo Partecipazione

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-01-2014 alle 16:58 sul giornale del 09 gennaio 2014 - 4354 letture