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Editoriale

Libertà di espressione non è libertà di insultare

2' di lettura
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di Giulia Mancinelli e Michele Pinto
redazione@viveresenigallia.it

Marcello Liverani ci accusa sui social network di non aver pubblicato un suo comunicato stampa. È vero. Il comunicato in questione conteneva alcune espressioni che in redazione abbiamo giudicato impubblicabili. Questo fornisce lo spunto per affrontare alcuni temi molto più importanti.

Lo confessiamo, nei 10 anni di attività come editori di Vivere Senigallia abbiamo cambiato idea più volte sul concetto di libertà di stampa. Se 10 anni fa pubblicavamo qualsiasi articolo o commento senza nemmeno entrare nel merito oggi abbiamo aggiunto molti distinguo. Prima ancora che per evitare querele il motivo di questo cambiamento è il rispetto per il lettore. Chi sceglie di informarsi su Vivere Senigallia non deve trovare tra gli articoli e i commenti insulti, volgarità e simili.

Per questo oggi commentare su VS è più difficile, chiediamo di lasciare nome, cognome ed indirizzo email o preferibilmente di registrarsi. Sapere di non essere del tutto anonimi frena molti comentatori dallo scrivere cose di cui poi ci si potrebbe pentire.

Il dibattito sulle notizie di un quotidiano online cittadino deve essere occasione di crescita collettiva, di confronto e scambio di idee. Magari anche di qualche risata ogni tanto e ci sta anche quelche tono un po' alto. Ma non deve e non può essere un ring di insulti. La libertà d'espressione non è questo.
Meglio qualche commento in meno ed un dibattito più costruttivo.

Tornando al caso specifico del comunicato di Liverani che riguardava gli aumenti della Tares dal Comune, è bene specificare che quello di pubblicare tutto quanto arriva in redazione non è un obbligo per nessun giornale: è una scelta di Vivere Senigallia.

Tre espressioni contenute nel comunicato ci hanno fatto decidere di non pubblicarlo. O meglio, di non pubblicarlo con quelle frasi. Da notare infatti che le tre espressioni potevano essere tolte dal comunicato senza modificarne il testo, ma quando l'abbiamo fatto presente a Marcello Liverani via mail ci è stato risposto di non pubblicare affatto.

Ecco le frasi in questione:
"mala politica Senigalliese, che è anche truffaldina e imbrogliona". Se Liverani ha notizie di reato avverta la magistratura. Pubblicheremo molto volentieri la sua denuncia.
"caro Reuccio del Castello Fatato" riferito al sindaco Mangialardi. Perché insultare gratuitamente? Cosa aggiunge alla discussione?
"
il Comune definito in città il Comune del Conte Dracula". Come sopra, e in più: chi lo definisce così?

È arrivato in redazione un comunicato della Città Futura in replica a Liverani. Non abbiamo pubblicato nemmeno questo, perché non ha senso pubblicare una risposta a qualcosa che non è stato pubblicato.



Questo è un editoriale pubblicato il 05-01-2014 alle 12:52 sul giornale del 07 gennaio 2014 - 7503 letture