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comunicato stampa

Confartigianato, D'Angelo: 'Autocarrozzerie a rischio sopravvivenza'

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“Così com’è l’ultimo provvedimento del Governo denominato “Destinazione Italia” non va proprio per le autocarrozzerie italiane e per la libertà di mercato dei nostri clienti”: è questo il grido d’allarme che lancia Giovanni D’Angelo (foto), Presidente interprovinciale dei Carrozzieri di Confartigianato Imprese di Ascoli Piceno e Fermo.

“Siamo alla mobilitazione generale del settore: tocca alla politica, e più direttamente al Parlamento, correggere il grande regalo del Governo alle lobby delle Assicurazioni – prosegue D’Angelo – con un Decreto Legge che dichiara nelle intenzioni di “voler “spingere” le piccole e medie imprese e di volere agire nel senso delle liberalizzazioni mentre avrà gli effetti certi di “spingere”, ma nel burrone, migliaia di piccole imprese artigiane di carrozzeria ed a cascata tutti gli autoriparatori del settore che rischiano la propria sopravvivenza”, andando oltretutto in direzione opposta rispetto alla libera concorrenza nel settore RC auto, e senza che ciò realizzerà il tanto auspicato calo delle tariffe RC auto.

Un provvedimento, quello adottato dal Governo e che ha bisogno della conversione in Legge da parte di camera e Senato, che tocca anche profili costituzionali di legittimità nel non garantire la concorrenza sul mercato tra compagnie assicurative, scelta dell’assicurato del proprio carrozziere di fiducia, garanzia di riparazione con pezzi sostitutivi originali di fabbrica, insomma con a rischio la sicurezza dei mezzi riparati direttamente dalle assicurazioni presso centri loro fiduciari, costretti ad operare al minor prezzo ed a tariffe che non coprono il lavoro effettivo.

“La situazione è insostenibile – lamenta ancora il presidente D’Angelo - perché dietro le belle parole della liberalizzazione si nascondono interessi enormi mentre non vengono tutelati cittadini ed imprese del settore. Ci stiamo rivolgendo ai nostri parlamentari locali, stiamo organizzando manifestazioni ed attività di sensibilizzazione perché alle difficoltà della crisi non avevamo bisogno di leggi a peggiorare la nostra situazione, senza che ci siano vantaggi per alcuno, consumatori compresi che verranno incantati con l’idea di un piccolissimo risparmio di qualche decina di euro per poi trovarsi senza tutela dei propri beni e con risarcimenti irrisori.”

Dagli anni novanta ad oggi, i costi delle polizze sono aumentati del 245% mentre i sinistri (e dunque i risarcimenti) sono calati del 40%. Questo significa concretamente che sono aumentate le entrate delle Assicurazioni ed è diminuito di molto il lavoro dei carrozzieri. Le frodi assicurative – fenomeno illegale che bisogna contrastare senza tregua - in Italia sono la metà di quelle della media europea (3%) mentre il prezzo medio delle polizze è il doppio rispetto alla media europea. Come mai in Europa hanno il tasso di frodi il doppio dell’Italia e le tariffe RC auto dimezzate rispetto alle nostre? Con l’articolo 8 del Decreto - in particolare riferimento ai commi 1c) ed 1e) - il Governo ha pensato bene di regalare l’assoluto controllo del mercato della riparazione dei veicoli incidentati alle Assicurazioni, illudendosi che ciò produca l’automatica riduzione delle tariffe RC auto. Tali specifici punti renderebbero nei fatti obbligatoria la forma specifica nel risarcimento dei danni ai veicoli, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni. Questa soluzione rappresenta l’esatto contrario delle liberalizzazioni! Confartigianato Imprese con CNA e Casartigiani sta organizzando un presidio romano a partire dal 10 gennaio davanti al Ministro dello Sviluppo Economico ed una manifestazione simbolica a Roma, mentre a livello locale e regionale ci saranno iniziative di sensibilizzazione perché le autocarrozzerie non vogliono chiudere per legge ed intendono assicurare professionalità ed occupazione, seppure con la fatica di questa troppo lunga crisi.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-01-2014 alle 12:56 sul giornale del 07 gennaio 2014 - 1291 letture