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comunicato stampa

Elezioni 2014, le risposte del candidato Omiccioli alle 10 domande di 'Amare Fano'

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elezioni comunali

Hadar Omiccioli ha risposto per il Movimento 5 Stelle ai dieci quesiti pubblicati sulla pagina di 'Amare Fano', circa la futura programmazione culturale nella nostra città.

Il programma del Movimento 5 stelle di Fano non parte con promesse irrealizzabili, ma ha l’intenzione di rivalorizzare la città con piccoli ma efficaci cambiamenti. Nell’ottica della partecipazione, la bozza del nostro programma - già in elaborazione e studio da tanti mesi - è finalmente on-line nel nostro sito internet www.fano5stelle.it e su ogni argomento è possibile commentare con idee proprie, per migliorare il “programma dei cittadini”. Rispondo volentieri alle 10 domande che Amare Fano ha proposto. Credo veramente, come si può vedere dal nostro programma, che la cultura sia fondamentale per la rinascita del turismo e della città di Fano.

1) Come pensa di valorizzare e sfruttare le forze locali in campo culturale?
Le forze locali in campo culturali sono le associazioni e cooperative che lavorano in questo ambito. Sono alla base delle proposte che ci ripromettiamo di realizzare. Non solo in un rapporto unidirezionale Comune-Associazioni, ma in un rapporto di reciproco scambio di idee, collaborazioni e progetti. Occorre quindi ampliare e rafforzare la Consulte già esistente. In questa ottica il Comune deve programmare per tempo le varie attività concordate in modo da realizzarle al meglio e, soprattutto, promuoverle in modo ottimale

2) Avevamo due premi teatrali, il Ruggeri e il Grimaldi, pensa di poterli far rivivere?
Se esiste una volontà anche tra le associazioni di ripristinare questi premi, la strada è solo una: ampliare il bacino di partecipazione a tutta la regione Marche e non solo alla città di Fano. Allora sì che il premio per testi teatrali o altre realizzazioni avrebbe un senso più completo e attraente

3) Come si può rivitalizzare, comprimendone i costi, il Teatro della Fortuna?
Il Teatro della Fortuna è senz’altro un simbolo importante della città da sfruttare e far rivivere; l’intenzione è quella di studiare con gli esperti del settore, le tipologie di spettacolo adatte e che possano caratterizzare la nostra città. Come? Rinunciando alla lirica (troppo onerosa e schiacciata da due colossi come quelli di Pesaro e Macerata) e potenziando il teatro sinfonico e concertistico, la prosa, il teatro dei bambini. Introducendo nuovi spettacoli di musica contemporanea e di danza di alto livello. Assolutamente da riconsiderare le realtà teatrali del territorio (dalla nostra città fino a tutta la regione). Investire in questo ambito permette di rivitalizzare la città e le risorse impiegate ritornano in circolo all’interno della città stessa. Un teatro più aperto sia fisicamente che nelle relazioni con le realtà locali (laboratori teatrali, cantieri teatrali) e la scuola (progetti, visite guidate, dietro le quinte, rappresentazioni) fa sì che la cultura cresca nella nostra città. Visto che la Fondazione Teatro è nata con lo scopo di reperire fondi dai privati, ma che ciò è stato in passato ed è attualmente spesso disatteso ed il maggior sponsor del teatro è il Comune stesso, si ha intenzione di abolire la Fondazione Teatro e restituire all’assessorato di competenza il potere economico e decisionale sulla politica teatrale e culturale della nostra città. A questo punto sarebbe possibile organizzare l’attività culturale della città in modo più lungimirante e globale. Per reperire fondi comunitari e fondi presso i privati ci si potrebbe servire delle figure di esperti come i procacciatori di affari (fundraiser) che in molte altre città hanno assolto egregiamente a questo compito.

4) A Fano si sono tenute mostre di scultura e pittura importanti nel passato e che facevano confluire in città molti visitatori, pensa di poter riprendere questa tradizione?
In collaborazione con Fondazioni locali e con le risorse comunali le mostre di elevato spessore dovranno essere assolutamente rafforzate. Ma non più in una programmazione estemporanea o a spot. Si dovrà seguire un filo conduttore a lungo periodo. Non ha più senso far arrivare un’unica opera eccezionale una tantum. Ha molto più senso scegliere un percorso culturale espositivo caratterizzante Fano e la sua tradizione. Con opere eccellenti e con una strategia promozionale altrettanto calibrata e di livello.

5) Come pensa di poter resuscitare il turismo? Meglio riqualificare le strutture o creare eventi?
Il turismo si risuscita puntando sulla qualità dell’offerta e sulla capacità promozionale. In questo ultimo caso si avverte la necessità di una completa rivisitazione, se non di una creazione ex novo, del web marketing relativo alla città di Fano (sito efficiente ed efficace, istallazione di totem con wifi, creazione di applicazioni per smartphone con percorsi guidati alla Fano Romana, Medievale e lungo la via Flaminia). Occorrerà misurare le competenze e aggiornare gli attori del settore con corsi di formazione per costituire un management turistico valido ed efficiente Per quanto riguarda la seconda domanda… la risposta sarebbe troppo semplice: entrambi. Ma non è impossibile. Il discorso nasce da un progetto: la collaborazione tra pubblico e privato. Penso che la riqualificazione delle strutture possa partire dai privati, mentre la creazione di eventi dalle scelte comunali. Scelte che si definiscono non più come feste a mò di “sagre paesane” spacciate per eventi culmine del turismo fanese. Qui occorre fare delle scelte: meno eventi ma con una qualità migliore. I fondi? Dal budget del Comune che dovrà essere sempre più focalizzato sui punti forti della programmazione turistica, come appena descritto; dalla tassa di soggiorno o da una quota data dalle associazioni di categorie (come ventilato). Somme che dovranno essere riconvertite completamente nel settore

6) Il Carnevale fa un passo avanti e due indietro: non le pare il caso di qualificarlo, investendo oltre che nella costruzione dei carri, anche in una scuola per carristi? Non sarebbe bello un Museo del Carnevale?
Il carnevale negli ultimi anni ha perso molto valore rispetto a quello che realmente rappresenta per la città Solo un esempio: siamo passati da Dario Fo alle sorelle Lecciso. Come dicevo prima, occorre puntare su pochi eventi ma di qualità. Il Carnevale è uno di questi. Un Museo del Carnevale, una scuola per carristi, iniziative culturali mirate al tema, alimenterebbero un circuito virtuoso che farebbe del nostro Carnevale non solo la possibilità di vedere 3 corsi mascherati per 3 domeniche. Ma un percorso lungo un anno. Una possibilità di valorizzazione può essere anche la collaborazione con le scuole esistenti (Scuola D'Arte in primis) e le maestranze del Teatro della Fortuna. Occorre però crederci, partire con il piede giusto in una visione almeno quinquennale di progettazione. Lasciando stare il successo immediato, ma puntando (anche finanziariamente) a un progetto pluriennale.

7) La Rocca Malatestiana e il Bastione Sangallo sono strutture bellissime ma sottoutilizzate, non le pare che sarebbe ora di creare un programma per utilizzarle al meglio?
Nella nostra bozza di programma, rientra la creazione di una Casa della Cultura al Bastione Sangallo in cui ospitare al piano nobile musicisti, poeti, artisti di buon calibro, i quali si dovrebbero impegnare ad organizzare lavori con le scuole ed effettuare spettacoli (letture poetiche, piccoli concerti) all’interno del Bastione o nei giardini sottostanti. Inoltre credo in una gestione trasparente e partecipata degli spazi pubblici della città (Rocca Malatestiana, Corte Malatestiana, Ex Chiesa di San Francesco ecc) che andranno affidati o in cui verranno ospitati eventi culturali attraverso la partecipazione a bandi pubblici.

8) Ci sono molti avvenimenti che, durante l’anno vanno a sovrapporsi fra loro, come pensa di poter coordinare meglio gli eventi?
Gli eventi vanno gestiti e organizzati con considerevole anticipo rispetto alla stagione turistica che verrà. Attraverso la collaborazione di tutti gli enti pubblici con le associazioni di categoria legate al turismo. Questo lo si può fare solo istituendo la Consulta del turismo. Si potrà così fissare un’agenda completa, distribuendo in modo omogeneo le manifestazioni su tutto il territorio fanese, dal centro fino alle frazioni limitrofe. Occorrerà distribuire gli eventi in modo da sfruttare le grandi potenzialità del litorale sud, in modo da valorizzare la capacità ricettiva estiva di Torrette, Pontesasso e Marotta.

9) La biblioteca Federiciana è diventata soltanto una sala di lettura, come pensa di poter mettere a disposizione della città tutto il suo patrimonio anche, e sopratutto, quello “nascosto”?
L'accessibilità ai materiali può migliorare continuando sia con i processi di digitalizzazione (tecnologie), sia mediante l'organizzazione da parte dell'assessorato alla cultura/turismo di micro-eventi per avvicinare i cittadini alla biblioteca stessa. In collaborazione con la Casa della Cultura e con la Consulta della Cultura è possibile un miglior coordinamento per le proposte da realizzare.

10) Quale pensa possa diventare l’evento clou della stagione culturale fanese? E’ il caso di puntare sulla romanità e sui reperti archeologici sparsi per la città e sul loro recupero e salvaguardia?
Sembrerà strano a dirsi per molti. Anche rispetto alla seconda parte della domanda, che sembra incanalare la risposta alla prima su un certo binario. Ma l’evento culturale su cui puntare è secondo me il Carnevale. Il più antico in Italia, una sensibilità che nella nostra città ha sempre percorso sottotraccia la vita dei fanesi. Possiede un bacino di storie e tradizione infinite e offre lo spunto per osservare con occhi ironici e pungenti i nuovi eventi del nostro mondo. Una sorgente infinita, tra passato e futuro. Certo la romanità è l’altro aspetto su cui puntare. Da Vitruvio (un tesoro nelle nostre mani solo da far sbocciare) alle mura più lunghe dopo quelle di Roma città, ai percorsi tematici che si arricchiscono sempre più. Ma questa tematica non necessariamente deve avere un evento clou. Qui va creato un percorso culturale e turistico lungo 365 giorni all’anno, così come sarà per il Carnevale. A seconda della stagione climatica e a seconda dei target da raggiungere (scuole, turismo di elevato livello culturale, turismo mordi e fuggi, ecc).



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-12-2013 alle 20:55 sul giornale del 31 dicembre 2013 - 1152 letture