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comunicato stampa

Telecom, rischio chiusura anche per la sede di Ascoli. Snater: 'La Regione riapra le trattative'

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Telecom Italia

Inviamo la lettera trasmessa al presidente della Regione Marche, a tutti i gruppi consiliari della Regione Marche e ad ogni singolo consigliere, in merito alla situazione occupazionale alla Telecom. Viene prevista la chiusura di 3 sedi su 4 del servizio commerciale 187, ciò provocherà una riduzione di ben 73 posti di lavoro! Ci appelliamo alla Regione per riaprire la trattativa che può presentare soluzioni diverse.

L’organizzazione sindacale autonoma e di base Snater Marche, la più rappresentativa dei lavoratori Telecom della nostra Regione, ha già posto alla Vostra attenzione la situazione che si è venuta a creare nella nostra azienda, sollecitando il Vostro interesse per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Tale iniziativa ha prodotto una risoluzione “sulla situazione di Telecom Italia nelle Marche” n.51 del 24.4.2012 (allegato).

Da tempo infatti la Telecom sta operando tagli consistenti al personale in tutta Italia, attraverso mobilità e contratti di solidarietà. Tali “strumenti” di riduzione del personale gravano comunque le finanze della collettività. Come se non bastasse, a tutto questo piano di riduzione del personale, se ne è inserito un ulteriore che tende, secondo noi, a ridimensionare ancora di più la presenza della Telecom (e quindi di una consistente parte delle telecomunicazioni) nella nostra Regione.

Infatti con un accordo (purtroppo sottoscritto da cgilcisluil e ugl) in data 27 marzo 2013 si è convenuto per la CHIUSURA del servizio 187 commerciale in diverse sedi provinciali.

In questo accordo una delle Regioni più penalizzate risulta proprio essere le Marche.

Verranno chiuse (entro il 2014) le sedi 187 di Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro. La perdita di posti di lavoro sarebbe comunque elevata visto che Ascoli Piceno verrebbe trasferita su Pescara; Pesaro su Rimini; Macerata su Ancona!!

Una riduzione di 73 posti di lavoro nella Marche!!

Noi crediamo che ci siano le possibilità per modificare positivamente l'accordo.

Siamo in grado di prospettare una soluzione che non sia traumatica per l'azienda, ma salvaguardi i posti di lavoro marchigiani (tra l'altro la maggioranza dei colleghi interessati dalla riorganizzazione sono donne).

Serve però l'intervento concreto della Regione Marche per aprire una trattativa finalizzata a mantenere i posti di lavoro nella nostra Regione. Non ci nascondiamo che la firma (fatta a Roma) da Cgil, Cisl e Uil all'accordo stesso, crea un problema in più, ma confidiamo in uno scatto di orgoglio dei rappresentanti politici eletti nella nostra Regione affinchè si costringa la Telecom a tenere presente le esigenze occupazionali delle Marche.



Telecom Italia

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-01-2014 alle 19:17 sul giornale del 14 gennaio 2014 - 2255 letture